catasto
Insieme di documenti (atti, registri, rappresentazioni grafiche) che descrivono in termini giuridici ed economici lo stato attuale e la storia di un determinato territorio e degli immobili sovrastanti.
La formazione di un c. comporta complesse operazioni geometrico-topografiche (di misurazione) e tecnico-economiche (di stima), che permettono di censire tutti i beni immobili (terreni e fabbricati) relativi al territorio preso in considerazione, ovvero di classificarli e valutarli per scopi civili e fiscali. Attraverso strumenti di rilevamento aerofotogrammetrico si individuano, si trascrivono su mappe topografiche e si documentano le caratteristiche delle particelle catastali per i terreni e delle unità immobiliari per i fabbricati urbani: localizzazione, confini, forma, consistenza (superficie, volume, numero di vani ecc.), destinazione produttiva (seminativo, vigneto, bosco ceduo ecc.), destinazione d’uso (abitativa, commerciale, scolastica ecc.), possessore e titolo del possesso (proprietà, usufrutto ecc.).
Il c. è attualmente suddiviso in Nuovo Catasto Edilizio Urbano (NCEU) e Nuovo Catasto Terreni (NCT), in cui sono registrati sia terreni sia fabbricati rurali. Le funzioni catastali sono attribuite al dipartimento delle Politiche fiscali presso il ministero dell’Economia e delle Finanze, che le esercita avvalendosi dell’Agenzia del territorio, ente pubblico operativo dal 2001, che ha il compito di controllare il conseguimento dell’equità nel campo dell’imposizione fiscale immobiliare e di contrastare l’evasione fiscale.
Il c. svolge la propria funzione economica attraverso alcuni criteri di classificazione: assegnare a ogni particella catastale e unità immobiliare una rendita relativa su cui può essere applicata l’imposta fondiaria (il reddito dominicale e agrario dei terreni e redditi dei fabbricati, ovvero il reddito medio ordinariamente ritraibile al netto delle spese di manutenzione e gestione del bene); determinare la base imponibile dalla quale si ricavano altri tributi, in particolare l’IMU (ex ICI). Nel 2011 l’Agenzia del territorio ha rilevato una forte iniquità nella determinazione della base imponibile e una notevole distanza tra il valore catastale e quello di mercato (in media di 3,73 volte superiore per le abitazioni). Al fine di rendere la tassazione immobiliare più equa, nel 2012 è stata attuata una riforma del c. nella quale per il calcolo della base imponibile, assieme alla rendita, si tiene conto del valore patrimoniale del bene. Rimane invariato il sistema di classificazione delle particelle catastali, che prende in considerazione le condizioni topografiche, agronomiche, climatologiche, economiche del luogo, mentre per gli immobili ordinari si fa riferimento a un sistema di funzioni statistiche che correlano il valore del bene o il reddito alla localizzazione e alle caratteristiche edilizie. Per le abitazioni e gli uffici è previsto il superamento del vano come unità di misura della consistenza ai fini fiscali, ed esso è sostituito con la ‘superficie’ espressa in metri quadrati. Per gli immobili speciali si prevede una riqualificazione dei metodi di stima diretta.
Caterina Padoa Schioppa