BIANCOLELLI, Caterina
Nacque a Parigi nel 1665 da Giuseppe Domenico e da Orsola Cortesi. Debuttò l'11 ott. 1687 nell'Arlequin Prothée, parodia di A. M. Nolant de Fatouville della Bérénice raciniana, col ruolo di servetta e il nome di Colombina in ricordo della nonna paterna, Isabella Franchini. Il suo debutto non passò inosservato, e il talento e lo spirito di cui era riccamente dotata le assicurarono successi duraturi. Ballerina quanto mai aggraziata, cantante raffinata e soprattutto attrice piccante ed espressiva, la B. disponeva di una bella figura, piccola e tutta malizie, di una voce dolce e finemente educata, di un gesto ampio e sicuro. Nel 1695, nella commedia Le retour de la foire de Bezons, indossò per la prima volta un abito a losanghe di vari colori, sul genere di quello di Arlecchino, del quale era sempre amorosa: questo costume, che da allora l'attrice portò sempre, ebbe grande fortuna anche fuori dalle scene e Watteau lo riprodusse in alcune acqueforti.
Nel novembre del 1685 la B. aveva sposato a Fontainebleau Pierre Lenoir de la Thorillière, anche lui attore. Allorché la Comédie italienne fu chiusa, nel 1697, venne richiesta alla Comédie française, ma non sentendosi di entrare in una compagnia tradizionalmente rivale di quella italiana, si ritirò a vita privata. Morì a Parigi il 22 febbr. 1716.
La sorella,FrancescaMariaApolline, nata nel 1664 e nota col nome di Isabella, debuttò insieme con la B. l'11 ott. 1687 nel ruolo di amorosa ed ebbe lo stesso suo successo. Pur ricoprendo i ruoli di amorosa, Francesca Maria seppe infondere al personaggio di Isabella una carica nuova di vitalità, di malizia e di furberia, una vena fresca di sottile umorismo del tutto inconsueto nella tradizione. Non era bella come Caterina, ma conosceva l'arte di piacere e di lei s'innamorò un ufficiale della guardia, Charles-Constantin de Turgis, che la sposò nel 1691 contro la volontà dei genitori. Annullato il matrimonio nel 1695, solo dopo dieci anni di peripezie poterono sposarsi per la seconda volta nel 1701, con una dispensa del cardinale di Noailles. L'attrice poté portare pubblicamente il nome del marito, che morì nel 1706, lasciandola carica di debiti. Nel 1695 si era ritirata dal teatro, tre anni dopo ebbe una pensione di mille lire; nel 1713, in considerazione dei servizi del Turgis, le fu assegnata una pensione reale di 300 lire. Morì il 3 sett. 1747.
Altri due figli di Giuseppe Domenico si dedicarono, anche se per breve tempo, al teatro. FilippoBiancolelliDeBois-Morand, nato nel 1672 e ancora vivente nel 1753, all'età di quattordici anni aveva debuttato come attore, ma non si sa con quale successo. Certo è che dopo questa prima prova non si ha notizia di successivi tentativi; divenne in seguito consigliere del re e commissario di marina.
Luigi, nato a Parigi nel 1669 e tenuto a battesimo da Luigi XIV, fu cavaliere dell'Ordine militare di St-Louis, capitano del reggimento reale di marina, direttore delle fortificazioni della Provenza e ingegnere militare; morì a Tolone il 5 dic. 1729. Scrisse un certo numero di commedie, regolarmente rappresentate alla Comédie italienne: Arlequin défenseur du beau sex (28 maggio 1694); La fontaine de sapience (8luglio 1694); La fausse coquette (8dicembre 1694); Le tombeau de maître André (29 genn. 1695); La thèse de Damese ou le triomphe de Colombine (7 maggio 1695); Arlequin misanthrope (22 dic. 1696).
Bibl.: F. e C. Parfaict,Hist. de l'ancien théâtre italien, Paris 1753, pp. 63-65, 94-106; M. Sand,Masques et bouffons,comédie italienne, Paris 1862, II, pp. 181-191, 212 e ss.; E. Campardon,Les comédiens du roi de la troupe italienne…, I, Paris 1880, pp. 64-65; M. Apollonio,Storia della commedia dell'arte, Milano 1930, p. 293; G. Attinger,L'esprit de la commedia dell'arte dans le Théátre francais, Neuchâtel 1950, pp. 203, 267; Enciclopedia dello Spettacolo, II, coll. 466 ss.