GALLI, Caterina
Nacque, probabilmente a Cremona, intorno al 1723. Dei suoi primi anni sappiamo soltanto che studiò canto nel registro di contralto, ma non abbiamo notizie sulla carriera fino al 4 dic. 1742, quando si recò in Inghilterra perché scritturata al King's theatre di Londra.
Qui debuttò come Idreno in Mandane di G. Brivio e, nel corso della stagione 1742-43, sostenne ruoli en travesti in Enrico e Sirbace di B. Galuppi e in Temistocle di N. Porpora (Lisimaco). Non venne riconfermata per la stagione seguente, tuttavia si fece conoscere e amare dal pubblico londinese anche per la disponibilità dimostrata partecipando a concerti di beneficenza in favore di musicisti non abbienti.
Nel 1744 conobbe G.F. Händel con il quale prese a studiare, dando inizio a un intenso sodalizio artistico destinato a protrarsi negli anni fino a divenire il contralto preferito del celebre compositore; ancora nel febbraio 1745, infatti, la G. cantò ne L'incostanza delusa di G. Brivio, al New Haymarket theatre, ma raggiunse la celebrità solo quando cominciò a prodursi negli oratori di Händel.
Fu Rianor in Joseph and his brethren, eseguito alla Royal Opera House Covent Garden il 2 marzo 1744; apparve il 6 marzo 1745 in una ripresa dell'Occasional oratorio e, nell'aprile 1747, cantò la parte del sacerdote israelita nella prima rappresentazione di Judas Maccabaeus; in novembre, richiamata al King's theatre, fu Vologeso nel Lucio Vero di A. Ariosti e il protagonista nell'Alessandro di Händel. Negli anni immediatamente successivi prese parte a varie prime rappresentazioni di oratori händeliani: Othniel nel Joshua al Covent Garden (9 marzo 1748) e, pochi giorni dopo, protagonista dell'Alexander Balus (23 marzo), Joachim in Susanna (10 febbr. 1749), protagonista del Solomon (17 marzo 1749) quindi apparve in Theodora (16 marzo 1750). In questo stesso periodo la G. compose una canzone che a Londra ottenne un certo successo: When I first saw thee graceful move, da lei cantata per la prima volta probabilmente al Public Garden (non conosciamo, però né la data né l'occasione).
Proseguendo nella sua intensa attività al Covent Garden, esclusivamente in oratori di Händel, fu la prima a cantare la parte della Virtù in The choice of Hercules (1° marzo 1751) e apparve in molte riprese del Messiah, Samson, Hercules (Dejanira), Saul (Merab), Belshazzar (Daniel), Esther (donna israelita), Alexander's feast e Deborah (Barak). Ricoprì spesso ruoli diversi in uno stesso oratorio: nell'Alexander Balus sostenne la parte principale alla prima e quella di Aspasia alla ripresa del 1754; nel Samson fu nel 1749 una donna israelita e nel 1753 Micah.
Dal 1750 al 1754 partecipò a numerosi concerti di beneficenza per artisti e musicisti bisognosi e per le loro famiglie, tra l'altro in una rappresentazione di Alfred di Th.A. Arne al King's theatre il 12 maggio 1753. Si dedicò all'insegnamento ed ebbe tra le sue allieve lady Caroline Russell, figlia del duca di Bedford.
Nel 1754 la G. rientrò in Italia e dimorò a Reggio Emilia fino al 1758, come cantatrice di corte al servizio di Francesco III d'Este. Dal 1758 al 1760 cantò al teatro S. Carlo di Napoli: in Ezio di G. Latilla, insieme con Francesca Gabrielli e G. Babbi (luglio 1758), Demofoonte di J.A. Hasse (4 nov. 1758), Siroe di P. Errichelli (26 dic. 1758), La clemenza di Tito di Hasse (20 genn. 1760). Dal 1760 al 1773 le notizie sulla sua attività sono assai lacunose; nel 1767 cantò nell'Antigone di T. Traetta: rimangono ignoti la data precisa e il luogo.
Nel 1773 fece ritorno in Inghilterra e riapparve nel Messiah al teatro di Haymarket di Londra; per due stagioni consecutive tornò a cantare regolarmente al King's theatre in opere di A. Sacchini, quali Lucio Vero (Aricato), Montezuma (Teutile), Antigono e Nitteti, e inoltre in Artaserse e L'Olimpiade di Arne, Armida e Piramus and Thisbe di A. Rauzzini. L'anno seguente si ritirò dalle scene e si occupò come dama di compagnia dell'attrice Marte Ray. Quando questa fu uccisa da un folle all'uscita del Covent Garden, la G., nonostante l'età avanzata, si vide costretta per motivi economici a calcare nuovamente le scene, riprendendo il suo consueto repertorio händeliano. Protrasse l'attività artistica fino al 3 marzo 1797 quando, orami settantacinquenne, cantò con un filo di voce, l'aria He was despised dal Messiah.
In tale occasione le critiche furono spietate, come riportato dal Monthly Mirror nel marzo 1797, mentre il pubblico, che l'aveva sempre amata per la sua professionalità, fu più comprensivo. Apparve ancora in qualche concerto di beneficenza, organizzato dalla Royal Society of musicians, l'ultima volta il 15 marzo 1799 all'età di settantasette anni sempre con il suo cavallo di battaglia He was despised. La Royal Society of musicians si occupò poi del suo mantenimento, versandole una piccola pensione annuale di circa 21 sterline.
Morì a Chelsea il 23 dic. 1804.
La G. era dotata di una bellissima voce naturale, estesa dal la al fa diesis; studiando con Händel divenne una delle più grandi cantanti attive sulle scene inglesi alla metà del Settecento. Di carattere indolente, introverso e a tratti scontroso, si diceva che riuscisse a renderla trattabile solo la musica del suo compositore prediletto, nella quale, d'altro canto, riusciva a trasmettere un caldo senso di umana spiritualità. Le furono particolarmente congeniali i ruoli contraltili en travesti, per il piglio energico con cui affrontava le colorature di forza; durante i suoi primi anni di carriera a Londra venne spesso lodata anche per la figura scenica, che si avvaleva di una gestualità elegante e di un incedere assai nobile nei recitativi come nelle arie.
Fonti e Bibl.: G. Mazzola Nangeroni, Invito all'ascolto di Händel, Milano 1985, p. 224; G. Barbieri - A. Bonanni, Händel, la vita e le opere, Roma 1985, p. 85; P.H. Lang, Händel, Milano 1985, pp. 497, 503, 507, 512, 535 s., 555, 560, 585; C. Marinelli Roscioni, Il teatro di S. Carlo, II, Napoli 1987, pp. 30 ss.; The Intern. Encyclopedia of music and musicians, p. 766; The New Grove Dict. of music and musicians, VII, pp. 103 ss.; Grande encicl. della musica lirica Longanesi, a cura di Salvatore Caruselli, II, p. 501; P.H. Highfill - K.A. Burnim - E.A. Langhans, A Biographical Dict. of actors, actresses, musicians, dancers, managers…, Carbondale, IL, 1973-93, V, pp. 26 ss.