CATERINO Veneziano
Pittore. Di maniera bizantino-gotica, operò nella seconda metà del Trecento a Venezia spesso in società con un Donato, che dei due era di gran lunga il migliore. Infatti, l'Incoronazione della Vergine della raccolta Querini Stampalia a Venezia segnata Donatus e Caterinus (1372) è un capolavoro per luminosità di colori azzurri e rosa e di fini e fitte striature d'oro, mentre la tavola con la stessa composizione alle gallerie dell'Accademia (n. 16) dipinta dal solo C. (1375), come attesta la scritta, è rozza e pesante di segno, nerastra e sorda di colore. I due maestri avevano già dal 1367 lavorato insieme come risulta da un documento per la pittura d'una croce della chiesa di S. Agnese, oggi perduta; dopo il 1372 C. lavora da solo e le notizie documentarie di lui che cominciano dal 1362 vanno sino al 1382. Si attribuisce a lui solo un altro trittico con l'Incoronazione e due santi, ora alle gallerie dell'Accademia a Venezia (n. 702) e un polittico con la Vergine e parecchi santi, già dei conti Orsi ad Ancona, ora in America. C. pittore non va confuso con Caterino di Andrea Morazzone, intagliatore in legno, che lasciò il suo nome su un paliotto d'altare (Museo Correr) e su un Crocefisso a Verrucchio.
Bibl.: L. Venturi, Le origini della pittura veneziana, Venezia 1907, p. 33; L. Testi, Storia della pittura veneziana, I, Bergamo 1909, p. 238 segg.; B. Berenson, Caterino and others, in Venetian painting in America, New York 1916, pp. 2-5.