Destivelle, Catherine
Cresciuta a Parigi, si appassionò alla roccia fin da piccola e a poco più di 15 anni compì le prime scalate, tra le quali la salita del Diedro Livanos alla Cima Su Alto, nelle Dolomiti. La fine degli anni Settanta e l'inizio degli anni Ottanta la videro alternarsi tra la montagna (parete Est dell'Aiguille du Moine, Sud dell'Aiguille Mummery, via Desmaison all'Aiguille des Grands Charmoz, 1978) e l'arrampicata in falesia, dove spostò sempre più in alto il suo limite di difficoltà ('Vinilimilé', 'Luna Bong', 'Solanut', 'Monguistine Scatophage' nel Verdon, 1979). Nel 1981 salì in 7 ore la 'diretta americana' al Petit Dru. Dal 1985, quando a Bardonecchia si tennero le prime competizioni di arrampicata sportiva, Destivelle si impose ai vertici di questa disciplina, alternandosi per anni sul primo gradino del podio con l'americana Lynn Hill e vincendo varie edizioni dei Campionati del Mondo. In seguito tornò alla montagna per dedicarsi a realizzazioni di grande impegno, per lo più in solitaria. Iniziò con il Pilastro Bonatti al Petit Dru in prima solitaria femminile in 4h20′ (1990), nel 1991 tornò al Petit Dru, sulla parete Ovest, per aprire una via nuova, ancora in solitario, una sorta di risposta indiretta ad alcuni confronti fatti tra il valore della sua salita e quella di Bonatti. I tre anni successivi, dopo un periodo trascorso in Canada per allenarsi al freddo e al ghiaccio, la videro portare a termine con successo il trittico delle Nord, ancora in solitaria e in inverno: Eiger in 17 ore (1992), Sperone Walker alle Grandes Jorasses (1993), via Bonatti al Cervino (1994). Nel 1996 fu la volta di una spedizione in Antartide con Erik Descamp, dove salirono alcune cime inviolate, ma per una caduta la Destivelle si fratturò tibia e perone di una gamba. L'anno seguente fu di nuovo in Scozia, nelle Isole Orcadi, per ripetere in solitario 'Old man of hoy'. Interrotta l'attività per un paio d'anni per la nascita del figlio Victor, riprese poi a misurarsi con il grande alpinismo e salì, nuovamente in solitario, la via Hasse-Brandler sulla parete Nord della Cima Grande di Lavaredo (1999). Anche grazie alla sua avvenenza, è stata la prima scalatrice a divenire una vera star, non solo nel ristretto ambiente dell'alpinismo.