Catona
Località calabra, che dal 1927 è aggregata al comune di Reggio Calabria. E citata in Pd vici 62 assieme a Bari e a Gaeta come uno dei ‛ borghi ' (cioè città estreme) del corno d'Ausonia, cioè del triangolo cui può rassomigliare l'Italia meridionale. Molti commentatori antichi, leggendosi in alcuni manoscritti anche Crotona, identificano la località con la città di Crotone (v.): così Pietro, Benvenuto, il Landino e il Lombardi; il Serravalle riporta invece " Cathona ", mentre il Buti, pur riportando " Catona o vero Crottona ", la identifica come " città di Calavria presso a Reggio ".
La lezione Crotona, oggi abbandonata, e la conseguente identificazione della località con Crotone, fu difesa in modo particolare dal Bassermann - il quale ne trattò nel suo fondamentale lavoro (Orme 275 ss.) e in una pubblicazione sull'argomento - e da B.Zumbini. Il primo basa la sua opinione sull'impressione ricevuta dalla visione diretta di Crotone e su alcune caratteristiche comuni a Bari, Gaeta e Crotone; il secondo ricorre alla citazione di due versi di Ovidio (Met. XV 58-59) sull'origine di Crotone: " Talia constabat certa primordia fama / Esse loci positaeque Italis in finibus urbis ".
Sono invece per C. il De Chiara, che pure in un primo tempo aveva sostenuto Crotone, il Renier, il Viviani, il Grasso, il Revelli (Italia 172-173). E C. è la lezione che si deve accettare se si pensa alla notorietà di cui essa godeva ai tempi di D. come porto d'imbarco per la Sicilia (portolano del Vesconte del 1311), e come una delle località più importanti per la difesa del Regno (M.Villani I 31). È difficile d'altra parte localizzare Crotone, di pochi gradi a est di Bari, come uno dei punti estremi del corno.
Bibl. - S. De Chiara, D. e la Calabria, Cosenza 1895, (Città di Castello 19102) 47-51 (rec. di R. Renier, in " Giorn. stor. " XXV [1895] 414); Id., in " Giorn. stor. " XXX (1897) 214-225; A. Bassermann, C. o Crotona?, ibid. XXXI (1898) 88-91; D. Guerri, in "Bull." XV (1908) 240; G. Grasso, ibid. XVII (1910) 157-158.