CATRIA (A. T. 24-25-26)
Nel fascio di rughe mesozoiche dell'Appennino Umbro-Piceno, la meglio delineata morfologicamente è quella che forma l'ossatura occidentale delle Marche e ha nome dal suo stesso fastigio, dal Catria (m. 1702, Croce del Catria), a meraviglia descritto da Dante, nel canto di S. Pier Damiano (Parad., XXI, 106-111).
Il Catria dà acque ai tre bacini, del Metauro a O. e NO., del Cesano (sorgiva) a E., dell'Esino a S., sul quale precipita con la propaggine detta Corno di Catria (m. 1185), nella gola del Sentino: facile è la salita, in meno di quattro ore, dal monastero di Avellana (m. 689) sul versante NE., sostando alla stazione di Frontone (linea Fabriano-Urbino) e da essa raggiungendo il monastero per Foce e Caprile.