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CAVALLOTTO

di Giuseppe Castellani - Enciclopedia Italiana (1931)
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CAVALLOTTO

Giuseppe Castellani

. Sul finire del sec. XV e nei primi anni del XVI parecchie zecche, specialmente dell'Italia Settentrionale, impressero sulle monete la figura di un Santo, a cavallo in atto di trafiggere il drago, S. Giorgio, S. Seconda, S. Martino, o anche l'effigie del principe a cavallo. Queste monete vennero dette cavallotti; per la molteplicità degli emittenti e la varietà grande di peso di tali monete, è difficile stabilire quale ne fosse veramente il valore.

La più antica sembra quella (detta Rössler) coniata a Bellinzona dai tre Cantoni (1413-1425); poi vengono quelle di Lodovico II di Saluzzo (1475-1504), di Luigi XII di Francia coniate in Asti (1498-1515) e di Guglielmo II di Monferrato (1494-1518), che avevano un peso minore di 4 grammi, mentre Gian Giacomo Trivulzio (1487-1518) emise cavallotti che pesavano più di sei grammi e si dissero anche grossi da soldi 9. Intorno a questo tempo, altri principi e altre zecche coniarono monete di questo peso e valore che presero anche il nome di cornabò e cornuti. Poi la denominazione rimase a monete del valore di 6 e 4 soldi, anche se non avevano il cavallo come quelle della repubblica di Genova. Carlo III di Savoia (1504-1553) fece coniare cavallotti da tre grossi, detti di Piemonte, con lo scudo sabaudo e S. Maurizio a cavallo, più tardi sostituito da un cavallo libro retrospiciente.

Bibl.: Corpus Nummorum Italicorum, I, II, III, IV, IX, X, XI, Roma 1910-1929; E. Martinori, La moneta ecc., Roma 1915, p. 64.

Vedi anche
grosso Moneta medievale d’argento, la più diffusa in Europa e nel Levante. Con essa, dal 13° sec., si rese effettivo il soldo della lira, fin allora nominale, equivalente a 12 denari; ebbe gran varietà di massa e valore, in rapporto ai denari delle singole zecche, e di denominazioni, derivate dal tipo o dall’autorità ... zecca Officina governativa in cui si coniano le monete. Maestri, ufficiali, massari, provveditori della z. erano dette le autorità preposte alla z. nelle varie parti d’Italia; diritto della z. era l’utile che il principe ricavava dalla coniazione o monetaggio. Poco si sa dell’organizzazione tecnica della z. ... detto il Padre del popolo Luigi XII re di Francia Figlio (Blois 1462 - Parigi 1515) del duca Carlo d'Orléans. Successore (1498) di Carlo VIII, di cui riprese la guerra in Italia. Conquistò Milano (1499-1500), ma non riuscì a impadronirsi di Napoli, nonostante l'alleanza franco-imperiale sancita a Cambrai (1508); entrò in conflitto con il papa Giulio ... Repubblica di Genova Libero comune che si affermò come potenza navale e commerciale a partire dalla fine dell'11° secolo. La rivalità con pisa e venezia La R. di G. si trovò presto a contendere l'egemonia sul mare a Pisa e Venezia. Il duello con Pisa, incentrato sul controllo della Sardegna, della Corsica e della Sicilia, ...
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Vocabolario
cavallòtto
cavallotto cavallòtto s. m. [der. (propr. accr.) di cavallo]. – 1. non com. Cavallo di mezzana grandezza, robusto e gagliardo. 2. Moneta d’argento o di mistura, coniata in molte zecche dell’Italia settentr. alla fine del sec. 15° e al principio...
cavallétto
cavalletto cavallétto s. m. [propr., dim. di cavallo]. – 1. a. Elemento costruttivo, formato da quattro gambe, riunite due a due a V rovesciata e collegate, da vertice a vertice, da una traversa orizzontale; viene adoperato nei cantieri...
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