CAVIA (da un nome indigeno)
Genere della famiglia delle Cavie (lat. scient. Caviidae Bonaparte 1850; ted. meerschweinartige Nager) comprese fra i Roditori Istriciformi. La famiglia, prettamente sudamericana, comprende le due sottofamiglie delle Cavie propriameme dette e dei Mara.
La sottofamiglia delle cavie (lat. sc. Caviinae Pocock 1922; "porcellino d'India": fr. cochon d'Inde, cobaye; sp. conejillo de Indias, cobaya; ted. Meerschweinchen; ingl. Guinea pig) comprende specie poco più grosse d'un ratto, senza coda esterna, con arti piuttosto corti, dita piuttosto lunghe. Le cavie abitano tanto il piano quanto l'alta montagna; si nutrono essenzialmente di erbe e radici; si nascondono tra i cespugli o, in mancanza di questi, in tane appositamente scavate; sono di movimenti rapidi, dotate di sensi acuti, ma di intelligenza scarsa; socievoli; crepuscolari o notturne. La gravidanza dura circa due mesi; i piccoli nascono relativamente grandi, vestiti, agilissimi. Le cavie forniscono buona carne. Distinguiamo i generi:
1. Cavia (Cavia Pallas 1766), di cui la Cavia Cutleri Bennet del Perù è capostipite selvatico del porcellino d'India domestico. L'Aperea (Cavia aperea Erxl.) vive nel Brasile meridionale.
2. Galea (Galea Meyen 1833), con la Galea di Spix (Galea Spixi Wagler) del Brasile orientale.
3. Cherodonte (Kerodon Cuv. 1823), che comprende animali viventi per lo più sulle rocce e saltatori abilissimi. Una specie, il Moco (K. rupestris Wied), vive nei monti del Brasile orientale.
La cavia domestica, o porcellino d'India, Cavia cobaya, deriva, secondo le ricerche del Nehring, dalla Cavia Cutleri, e la sua domesticazione deve risalire a epoca molto remota, perché nelle tombe degli Inca si sono trovate mummie di cavie. In Europa la cavia fu introdotta nel sec. XVI dagli Olandesi e si diffuse bentosto come animale da cortile o da stalla, similmente al coniglio. Divenne poi un classico materiale per esperimenti di fisiologia e di patologia ed è tuttora allevata a questo scopo nei laboratorî.
Le cavie comuni hanno generalmente un mantello pezzato di nero, di bianco e di giallo. Esistono alcune razze pregiate dagli amatori, come la cavia d'Angora dal lungo pelame che ricade fino a terra, e una razza dai peli irti e arruffati in vortici (cavia ricciuta).
Bibl.: Burmeister, Tiere Brasiliens, Berlino 1854, pp. 242-251; Osgood, in Field Columbian Museum Publ., 185 Zool., s. 10ª, n. 13 (1915), pp. 194-97; Thomas, in Ann. Mag. Nat. Hist., 1916, pp. 301-303; Pocock, in Proc. Zool. Soc., Londra (1922), pp. 365-427; Thomas, in Ann. Mag. Nat. Hist., 1925, pp. 418-20.