LEWIS, Cecil Day
Poeta inglese, nato il 27 aprile 1904.
Esordì in maniera notevolmente intellettuale (Transitional Poems, 1929) e applicò programmaticamente un eloquio poetico che lo condusse fino ad esprimere le sofferenze della maternità con un linguaggio di tecnica ferroviaria usato analogicamente (From feathers to iron, 1931). Col successivo volume The magnetic mountain, 1933, si mostrò maggiormente sotto l'influenza del suo contemporaneo e caposcuola W. H. Auden e di G. M. Hopkins, aderendo, come l'Auden, a idee politiche di sinistra. I Collected poems 1929-33, 1935, segnano la chiusura di una fase. Orientandosi sempre di più verso la propria interiorità, pubblicò successivamente le raccolte A time to dance, 1935 e Overtures to Death, 1938. L'attiva partecipazione ai servizî civili durante la seconda Guerra mondiale gli diede agio di meditare sopra una lotta della cui purezza d'intenti dubitava e temporeggiò dedicandosi a una bella traduzione delle Georgiche, 1940, e a un sempre maggiore affinamento formale che deve non poco a Th. Hardy e alle ballate irlandesi. Infine ha ripreso a produrre con Poems in War time, 1941 e Word over all, 1943, in cui mostra di avere raggiunto la maturità. Più di alcuni romanzi, che nella sua opera hanno carattere marginale, importano tre volumi di studî critici ed estetici (A hope for poetry, 1934; Poetry for you, 1945; The poetic image, 1947) che, oltre a precisare la posizione del L., hanno valore generale per la poesia contemporanea.
Bibl.: G. Bullough, The trend of modern poetry, Edimburgo 1941; S. Spender, Poetry since 1939, Londra 1946.