celebre
. Unico esempio in Cv IV XXX 2 ciascuno buono fabricatore, ne la fine del suo lavoro, quello nobilitare e abbellire dee in quanto puote, acciò che più celebre e più prezioso da lui si parta. L'uso dell'aggettivo, riferito a cosa (il lavoro dell'artigiano) mostra una chiara derivazione dal latino celeber che, nel senso di " famoso ", " noto ", " illustre ", è riferito assai più spesso a oggetti inanimati che a persone. E tuttavia singolare l'impiego di tale termine, in unione con prezioso, per indicare l'opera nel momento in cui esce dalle mani del suo artefice, e che perciò non può essere ancora " famosa ", " celebrata ". C. è dunque usato in senso causativo (" che procura fama ") o, più probabilmente, subiettivo: " degno di fama ".