CELENTERATI (dal gr. κοῖλος "cavità" e ἔντερον "intestino"; lat. scient. Coelenterata)
Il Leuckart, verso il 1848, istituì il tipo dei Celenterati per comprendervi molti di quegli animali inferiori che già Linneo chiamava Zoofiti e che dopo lui, da quasi tutti gli zoologi fino al von Siebold (1845) e oltre, si continuarono a chiamare così. Carattere saliente per gli Zoofiti del von Siebold era la simmetria raggiata del corpo e quindi vi si comprendevano anche gli Echinodermi, sebbene già fin d'allora si conoscesse che l'organizzazione di questi animali era assai diversa e molto più complicata. Il Leuckart separò gli Echinodermi in un tipo distinto e riunì Acalefi e Polipi in un altro tipo che chiamò dei Celenterati caratterizzati non tanto dalla simmetria raggiata, quanto dal fatto di possedere un corpo semplicissimo fornito di una sola cavità interna che riunisce in sé la funzione d'intestino e di celoma. Il nuovo tipo venne accolto dalla maggior parte degli zoologi e per qualche decennio rimase inalterato, per lo più suddistinto nelle classi: Poriferi o Spongiarî, Antozoi, Idromeduse, Acalefi o Meduse propriamente dette, e Ctenofori. In seguito, riconosciuta la diversa organizzazione dei Poriferi, o Spugne, il tipo dei Celenterati venne limitato agli Idrozoi, Acalefi, Antozoi, Ctenofori.
I Celenterati si possono caratterizzare come segue. 1. Sono metazoi, cioè animali pluricellulari, passanti nello sviluppo attraverso la fase di gastrula, anzi quasi arrestandovisi (v. gastrea). 2. Sono animali la cui forma e struttura del corpo è riducibile a un semplice otricello oblungo-cilindrico, avente una cavità interna o celenterio a fondo cieco, provvista di apertura boccale. La parete del celenterio è formata di due strati di cellule: uno esterno o ectoderma, uno interno o entoderma, che sono separati e sostenuti da una lamina intermedia di sostanza gelatinosa più o meno densa, da loro secreta e detta mesoglea. 3. Sono animali raggiati, che hanno cioè il corpo scindibile astrattamente in un certo numero di parti simili disposte simmetricamente intorno a un asse unico, il quale passa sempre per la bocca dirigendosi al polo aborale. La simmetria raggiata poi varia secondo i varî gruppi, non solo per il numero fondamentale dei raggi, che possono essere quattro e un multiplo di quattro, o sei e un multiplo di sei, ma anche per la tendenza, in certi casi, a diventare bilaterale.
I Celenterati sono tutti acquatici, e quasi senza eccezione marini. Poche forme d'Idroidi vivono nell'acqua dolce. Presentano spesso un'alternanza fra generazioni agamiche e generazioni sessuate. Attualmente molti zoologi, conservando il tipo dei Celenterati, propendono a suddividerli in due sottotipi, e cioè: Cnidarî con le classi Idrozoi, Scifozoi o Acalefi, Antozoi; Ctenarî con la classe Ctenofori. Altri invece considerano i Celenterati come una delle grandi suddivisioni del regno animale superiori ai tipi ed elevano a due tipi distinti i Cnidarî (v.) e i Ctenofori (v.).
Bibl.: C. Chun, Coelenterata, in Bronn's Klass. u. Ordn. d. Tierreichs, 1914; O. Maas, Coelenterata, in Handw. d. Naturwiss., II, Jena 1912.