MENOTTI, Celeste
Fratello di Ciro (v.), nacque in Carpi il 17 aprile 1802, e morì il 27 marzo 1876 a Badia a Ripoli. Attese presto al commercio, e tentò varie speculazioni, non sempre bene riuscite, in Italia e a Parigi. Nel 1830, dopo che in Francia ebbe preso accordi coi liberali, tornò in Italia e fu uno dei più fervidi e arditi nel promuovere l'agitazione rivoluzionaria del Modenese, in aiuto del fratello. Fu alla testa della compagnia dei volontarî carpigiani che il 7 febbraio 1831 entrò in Modena, per proclamarvi l'indipendenza; e il 9 firmò la deliberazione di decadenza degli Estensi. Molto si adoperò per la liberazione del fratello Ciro; poi seguì lo Zucchi in Romagna e venne fatto prigioniero nelle acque dell'Adriatico, donde fu tradotto a Venezia. Si trovò tra i fondatori della Giovine Italia. Partecipò alla spedizione in Savoia ed ebbe poi un duello col patriota Giuseppe Vitalevi. Condannato dal governo estense alla galera a vita, visse esule in stretta relazione con i maggiori patrioti, sempre pronto a complottare e a prestarsi per missioni diverse. Rientrò in Italia nel 1848 ed ebbe parte attiva anche nei fatti di quel periodo. Poi fu di nuovo in Francia; in ultimo, si ritrasse a Genova dove, per alcuni anni, gestì una società commerciale, intestata al proprio nome.
Bibl.: A. Vannucci, I martiri della libertà italiana, 1ª ed., Firenze 1848 (più volte ristampato); A. Codignola, I fratelli Ruffini, Genova 1925; e inoltre i cenni di G. Mazzini, in Epistolario e Protocollo della Giovine Italia.