ECCHER, Celestino
Nacque a Dermulo (frazione di Taio, prov. Trento) il 12 giugno 1892 da Enrico e da Celestina Emer. Giovanissimo, entrò dapprima in un collegio di religiosi, quindi nel seminario diocesano di Trento per intraprendere gli studi che dovevano avviarlo al sacerdozio. Ordinato sacerdote il 1° maggio 1917 a Bressanone, fu subito destinato a Tione e Mori.
Già nei primi anni di seminario rivelò prontezza nell'apprendimento musicale e spiccata sensibilità artistica. Necessitando la diocesi trentina e lo stesso seminario di un sacerdote che fosse in possesso di una sufficiente preparazione tecnica e didattica per la musica sacra, gregoriana e polifonica, l'E. fu inviato a Roma presso la Pontificia Scuola superiore di musica sacra, dove s'iscrisse nel novembre 1922 come alunno ordinario per il canto gregoriano e la composizione sacra. La permanenza nella scuola per tre anni fu decisiva per l'E., che venne a contatto con un ambiente giovane, dinamico e sorretto da una forte idealità e il cui corpo docente era costituito da personalità musicali di prim'ordine, come l'abate P. M. Ferretti per il canto gregoriano, R. Casimiri per la polifonia rinascimentale e la critica musicale, L. Refice per la composizione sacra, R. Manari per l'organo. L'E., dimostrando di aver fatto tesoro dell'insegnamento di tali maestri, conseguì nel giugno 1925 i magisteri di canto gregoriano e di composizione sacra con ottimi risultati. Tornato a Trento nello stesso anno iniziò una intensa attività musicale, cui si aggiunsero varie impegnative incombenze di apostolato religioso: incaricato dell'insegnamento della musica nel seminario diocesano, gli fu affidata la direzione della cappella musicale della cattedrale e, per un trentennio (1932-1962), fu insegnante di musica sacra nel conservatorio "Monteverdi" di Bolzano.
Ma l'opera più fruttuosa dell'E. resta la fondazione nel 1927 della scuola diocesana di musica sacra di Trerito, tuttora attiva, e che in quel momento andava ad arricchire la già fiorente organizzazione musicale ceciliana nel Trentino. Il fervore per la musica sacra nelle parrocchie, negli studentati e nello stesso capoluogo era tale al momento del rientro dell'E. da Roma che questi poté inserire, senza particolare difficoltà, la sua opera di giovane musicista di formazione "romana": e ciò non era poco se si considera che la scuola e la mentalità che l'E. si portava dietro erano vere e proprie novità in quella regione attestata fino allora alla cultura di influenza germanica. Egli attuò perciò in parrocchie, istituzioni religiose e soprattutto nella sua scuola quanto di meglio aveva appreso a Roma, favorendo la partecipazione del popolo alla liturgia a mezzo del canto gregoriano secondo i principî della scuola di Solesmes; si rivolse peraltro alla direzione corale nella migliore interpretazione casimiriana, dando altresì un deciso e nuovo impulso all'organo conformemente alle risultanze del congresso di Trento (1931) circa le norme cui tutti gli organari dovevano attenersi. Fu affiancato in ciò dall'amicizia e dai consigli di Renato Lunelli, padre della moderna organologia, e si avvalse in questo settore quasi esclusivamente dell'organaria Mascioni, con la quale ebbe una collaborazione quarantennale.
L'E. non dimenticò mai di considerarsi innanzi tutto un sacerdote: pur impegnato in una intensa opera compositiva e didattica e nella direzione della scuola diocesana, egli considerava tutte queste attività come espressioni di un apostolato della musica sacra più che lavori di un musicista nel senso più ristretto del termine, Le sue composizioni, infatti, sono commenti esegetici prima che estetici e quasi tutte furono destinate alla liturgia, fatta eccezione per alcune di carattere profano, come: Sei canti della montagna, Milano 1967, Acclamationes, Trento 1959; Inno cecoslovacco, ibid. 1969; Musiche su Trilussa (inedita). Lo stesso si può dire per il numero esiguo di lavori strumentali.
L'apostolato liturgico-musicale dell'E. non si esaurì in loco, anche se dalla scuola da lui fondata sono usciti finora oltre tremila alunni, divenuti poi i divulgatori della musica sacra e, segnatamente nella regione trentina, del canto gregoriano; l'E. volle infatti istituire corsi di canto gregoriano riservati alle religiose, da lui tenuti in sedi sparse in tutte le regioni italiane. In questo senso si fece vero e proprio missionario del canto gregoriano, riportandolo alla genuinità della interpretazione secondo i principi appresi a Roma: aveva intuito l'importanza che le religiose avrebbero avuto nella liturgia dopo il concilio Vaticano II e fu perciò fedelissimo alle disposizioni della Chiesa e ne accettò le norme stabilite, che applicò modificando il contenuto del repertorio musicale al servizio della liturgia. Intensa fu anche l'attività didattica esercitata in collegi ecclesiastici e parrocchie. Fu autore di testi di canto gregoriano tra cui Chironomia gregoriana, Roma 1952; L'accompagnamento gregoriano, ibid. 1960, elaborati in forma semplice perché destinati a neofiti della musica sacra. Carattere altrettanto lineare e divulgativo si ritrova nelle numerose composizioni liturgiche, destinate ad un pubblico eterogeneo, spesso privo di preparazione musicale, che con la riforma conciliare è stato coinvolto maggiormente nella sacra liturgia.
Mori a Trento il 24 sett. 1970.
Numerose sono le composizioni inedite dell'E., scritte per la liturgia, in varie circostanze, e destinate al repertorio in uso nella cattedrale di Trento, nel seminario Maggiore (arch. depos. di C. Eccher); a Dermulo, Arch. del coro della chiesa; nella parrocchia di Vigo Lomaso; nella scuola di musica sacra della stessa città, nonché in vari istituti di religiose; a Roma, Associazione italiana di S. Cecilia. Negli archivi delle suddette istituzioni - particolarmente nelle prime due - è presente, in gran parte schedato, un nutrito numero di composizioni anche edite o ciclostilate; tuttavia numerose composizioni, edite ed inedite, costituenti l'archivio personale dell'autore, sono andate distrutte a seguito del bombardamento aereo di Trento del 3 maggio 1944.
Tra gli scritti inediti si ricorda: Il Codice 60 di Castel Tirolo. Illustrazione liturgico-musicale con accenni al luogo di provenienza ed all'opera di composizione dello stesso (tesi di magistero in canto gregoriano presentata dall'E. a conclusione dei suoi studi nell'a. a. 1926, in Pontificio Istituto di musica sacra di Roma, Arch., Bibl. rep. tesi n° 25).
Tra le composizioni si ricordano: Missa Veni Sponsa Christi a tre voci eguali con accomp. d'organo, Trento 1953; Missa coelestis urbs a tre voci pari e armonium, ibid. 1954; Rosminiana (sei affetti spirituali, sette aspirazioni sante, cinque filiali invocazioni a Dio Padre) a tre-quattro voci e canti popolari, Domodossola 1954; Trittico polifono a 4 voci senza accomp., Trento 1955, Marialia, sei mottetti a 2-3 voci pari e organo, Roma 1955; Accompagnamento del canto gregoriano per la messa delle ss. Bartolomea Capitanio e Vincenza Gerosa, fondatrici delle suore di Carità, dette di Maria Bambina a tre e quattro parti, Milano 1955; Iesu cordi (cento canti al S. Cuore a due, tre, quattro voci pari con o senza organo, popolari ed in stile gregoriano), ibid. 1956; Accompagnamento del canto gregoriano per la messa in onore di s. Giovanna Antida Thouret, fondatrice delle suore della Carità, sotto la protezione di s. Vincenzo de'Paoli, a tre-quattro parti, Napoli 1957; Mariae Cordi (centoquarantaquattro canti a Maria santissima, popolari, gregoriani, polifonici con accompagnamento), Trento 1958; Patris Cordi (ventiquattro canti del sommo pontefice, testi italiani e latini di autori vari), ibid. 1959; Quattro mottetti per i pueri cantores a 4 voci dispari senza accompagnamento (Siquis sitit, Passer, Exi a me, Domine, si vis), ibid. 1960; Vorrei parlar di Te (lauda a responsorio alla Madonna) per coro a quattro voci bianche senza accompagnamento, ibid. 1961; Graduale Romanum a tre voci e organo, I (A Tempore Adventus ad Tempus Paschale), II (Missa Vigiliae Paschalis ad Adventum), Roma 1962; Canti del Carmelo ad una voce media e facile accompagnamento (In una notte oscura, Con gli occhi bagnati di pianto, Vivo ma in me non vivo), Trento 1962; Inno a s. Cecilia a quattro voci pari, ibid. 1963; Saggio di canti popolari religiosi ad una voce alla gregoriana, ibid. 1963, Eucharistico Cordi Iesu: cinquanta semplici melodie e brevi mottetti a una, due e tre voci uguali e qualche accompagnamento, con quattro canti di occasione, Bergamo 1964; Recordare, Virgo Mater a due voci pari, Trento 1964; Cento versetti per armonium, in ogni tono e modo e su temi gregoriani, Roma 1965; Ordinario della Messa cantata, due fascicoli, polifonie a quattro voci dispari, ornofonie a tre voci; Cantico spirituale a una e due voci con accompagnamento, Trento 1966; Sequenza (per la festa di Pasqua), ritmo alla gregoriana con accompagnamento, Mezzocorona (Trento) 1965; Ecco il Grande Sacerdote, mottetto per coro a una, due, tre e quattro voci con accompagnamento d'organo o d'armonio, Bergamo 1966; Messa Sono risorto, per assemblea e schola a tre voci pari con o senza accompagnamento, ibid. 1966; Messa Regina degli Apostoli, per assemblea e schola a due voci uguali con accompagnamento d'organo o d'armonio, ibid. 1968; Messa dei giovani, per coro a una, due, tre voci uguali e solo, quest'ultimo accompagnato, ibid. 1969; Padre nostro a canzone, per solo e assembl. o schola a tre voci uguali con accompagnamento d'organo od armonio, ibid. 1970; Salmi responsoriali e acclamazioni per la settimana santa, per solista e assemblea o schola a tre voci senza accompagnamento, ibid. 1970.
Fonti e Bibl.: Notizie inedite in Trento, Seminario maggiore, Arch. studenti-seminaristi; Roma, Pontificio Istituto di musica sacra, Arch. alunni, posiz. V-A-248; archivi delle case editrici Ricordi (Milano), Carrara (Bergamo), Desclée (Roma), Paoline (Albano Laziale), Assoc. ital. S. Cecilia (Roma); A. Carotta, Ricordi di mons. C. E., in Bollettino ceciliano, LXVI (1971), p. 58; B. R. Sgaggero, Catalogazione sotto l'aspetto gregoriano delle opere di C. E. (tesi di magistero in musica sacra e canto gregoriano presentata presso il Pont. Istituto ambrosiano di musica sacra di Milano, 1977); A. Fiorini, Monsignor C. E., Trento 1982; Diz. Ricordi della musicae dei musicisti, p. 426; La musica, Dizion., I, pp. 583 s.