CALCAGNINI, Celio
Dottissimo poligrafo e umanista. Nato a Ferrara il 17 settembre 1479, militò per qualche tempo nell'esercito dell'imperatore Massimiliano e in quello di Giulio II, e fu onorato di ambascerie e commissioni. Familiare del card. Ippolito d'Este, lo seguì in Ungheria. Tornato in Italia dopo il 1519, ebbe nello Studio di Ferrara una cattedra di belle lettere, che tenne sino alla morte, avvenuta il 17 aprile 1541. Lasciò una ricca biblioteca ai domenicani della sua patria.
Una compiuta edizione delle sue opere fu stampata a Basilea nel 1544: alcune appartengono all'antiquaria, come, p. es., il trattato De rebus Aegyptiacis; altre alla rettorica (De imitatione), alla filoso6a (De libero arbitrio), ecc. Pubblicò intorno al 1520 un libro contro il sistema geocentrico (quod coelum stet, terra autem moveatur). Fu amico di Erasmo da Rotterdam e dell'Ariosto.
Bibl.: A. Barotti, Memorie d'illustri ferraresi, I (1777), p. 231 segg.; E. Piana, Ricerche e osservaz. sulla vita e sugli scritti di C. C., Rovigo 1899; A. Luzio e R. Renier, La cultura e le relaz. letter. d'Isabella d'Este Gonzaga, in Giornale stor. d. lett. italiana, XXXV (1900), p. 193 segg., pp. 240-42; G. Toffanin, Il Cinquecento, Milano 1929, pp. 17 e 68.