cellula dendritica
Cellula che appartiene al sistema immunitario e ha la funzione di presentare l’antigene ai linfociti B e T. Le cellule dendritiche nascono dalle cellule staminali emopoietiche nel midollo osseo e sono le più importanti dell’insieme delle APC (Antigen presenting cell), insieme ai macrofagi e ai linfociti B. Il loro nome deriva dalla particolare forma ramificata che assumono. Prima della maturazione sono presenti nei tessuti non linfoidi, e in particolare dove è più comune incontrare antigeni (per es., la cute e le mucose): in questa fase di immaturità, le cellule dendritiche hanno basso potere di stimolazione dei linfociti T, ma hanno un’alta capacità di riconoscere e processare l’antigene. Il riconoscimento dell’antigene avviene per mezzo di particolari recettori specifici (Pattern recognition receptor, PRR; Toll-like recepetor, TLR) con una lunga storia evolutiva, capaci di distinguere diverse strutture molecolari di patogeni.
L’incontro con l’antigene dà inizio alla maturazione delle cellule dendritiche, legata anche a segnali chimici molto precisi, e in particolare alla presenza delle molecole di mediatori dell’infiammazione. Dopo l’incontro, l’antigene viene internalizzato per fagocitosi e processato da parte della cellula; quest’ultima migra dal tessuto non linfoide verso gli organi linfatici secondari (linfonodi, milza), le proteine antigeniche ottenute con la degradazione del patogeno vengono quindi esposte al fine di presentare l’antigene ai linfociti T. Per la presentazione è necessaria l’espressione dei geni MHC di classe II: i prodotti di tale espressione, combinati con le proteine antigeniche, vengono esposti sulla membrana esterna della cellula e sono riconosciuti dai linfociti, attivando così la risposta immunitaria specifica per l’antigene presentato. Queste cellule furono osservate per la prima volta alla fine dell’Ottocento dal biologo tedesco Paul Langerhans, ma sono state caratterizzate pienamente solo negli ultimi decenni. È stato così evidenziato il ruolo che eventuali disfunzioni nel comportamento di tali cellule possono avere nell’insorgenza di patologie autoimmuni o allergiche. (*)