cellule HeLa
Cellule ‘immortalizzate’ raccolte nel 1951 dai tessuti di un cancro della cervice uterina di Henrietta Lacks (da cui il nome di queste cellule). La prima linea fu ottenuta e coltivata da George O. Gey: sono immortalizzate nel senso che, se vengono mantenute nell’ambiente appropriato in vitro, possono dividersi un indefinito numero di volte, mentre le cellule normali hanno un limite di ca. 52 divisioni (noto come limite di Hayflick). Ciò accade perché hanno una versione particolarmente attiva dell’enzima telomerasi, che impedisce ai telomeri di accorciarsi e quindi inibisce i normali processi di invecchiamento e di eventuale morte cellulare. Un’altra caratteristica peculiare delle cellule HeLa è il numero di cromosomi: posseggono infatti, oltre al corredo normale, 4 copie in più del cromosoma 12 e tre copie aggiuntive dei cromosomi 6, 8 e 17. La presenza dei cromosomi sovrannumerari è dovuta al trasferimento genico orizzontale seguito all’infezione da papilloma virus, che causa il cancro della cervice uterina. Per le loro peculiarità, queste cellule sono utilizzate come modelli sperimentali in moltissimi laboratori di ricerca in tutto il mondo. Il loro particolare corredo cromosomico, la loro grande capacità di proliferazione (anche oltre la volontà dello sperimentatore, con numerose colture cellulari contaminate da cellule HeLa) e la nicchia ecologica occupata, hanno inoltre fatto sì che nel 1991 sia stato proposto per loro lo status di specie microbica, con il nome di Helacyton gartleri, una nuova specie di creazione umana appartenente al genere Helacyton della famiglia Helacytidae.