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CEMENELO

di Pietro Baroccelli - Enciclopedia Italiana (1931)
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CEMENELO (Cemenelum)

Pietro Baroccelli

Città romana, capoluogo civile, militare e religioso della provincia procuratoria delle Alpi Marittime (v.). È l'attuale Cimiez, piccolo abitato situato a N. di Nizza (dipartim. delle Alpi marittime), celebre per le grandiose rovine romane (anfiteatro, ecc.), e per numerose iscrizioni. La città fu costituita nel territorio dei Liguri Vediantii: alcune iscrizioni sacre di età imperiale in essa rinvenute furono dedicate alle divinità indigene denominate Matrone Vedianzie (Corp. Inscr. Latinarum, V, 7872-7873). Ad età preromana è da attribuirsi una iscrizione etrusca. La regione fu completamente pacificata da Augusto (14 a. C.). Cemenelo era attraversata dalla via Iulia Augusta. Da Cemenelo un'altra via s'internava nella provincia risalendo il Varo. Augusto concesse a Cemenelo il diritto latino, Claudio e Nerone il diritto romano: essa venne allora ascritta alla tribù Claudia. Quando, con la decadenza dell'Impero, venne modificata la circoscrizione della provincia, ne divenne capitale Ebrodunum (Embrun). Cemenelo aveva già perduta la sua importanza. Ne prese il posto Nicaea (Nizza), la quale durante l'età imperiale non aveva avuto propria respublica.

Bibl.: Corpus Inscr. Lat., V, p. 915 seg.; G. Oberziner, Le guerre di Augusto contro i popoli alpini, Roma 1900, pp. 114, 138; H. Nissen, Italische Landeskunde, II, Berlino 1902, p. 137.

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