CENESTOPATIA (dal gr. κοινός "comune", αἴσϑησις "sensazione" e πάϑος "affezione")
Alterazione morbosa della cenestesi. Elementi cenestopatici si può dire che non manchino in nessuna neurosi o psicosi, e talvolta assumono proporzioni imponenti, come nella paralisi progressiva, nella demenza precoce, nelle psicosi affettive, nella nevrastenia; ma in tutti questi casi non hanno che il valore di complessi sintomatici che fanno parte d'un quadro ben più vasto. Particolare importanza e significato hanno le "cenestopatie costituzionali" (Buscaino), le quali si fondano su una speciale condizione congenita d'eccitabilità del sistema nervoso vegetativo con predominio del simpatico. Può darsi che a sua volta questa eccitabilità sia determinata o favorita da uno squilibrio particolare nel sistema delle ghiandole endocrine (ipertiroidismo secondo Pende). Obbiettivamente, questi cenestopatici costituzionali presentano anormalità nei riflessi, restringimento concentrico del campo visivo, variazioni dell'eccitabilità idio-muscolare, dermografismo, tremori, e principalmente variazioni del polso e del riflesso oculo-cardiaco a tipo simpaticotonico. Soggettivamente, oltre alle alterazioni della cenestesi, presentano variabilità d'umore, instabilità affettiva, impulsività, estrema sensibilità ai traumi psichici, che possono provocare apparizione subitanea di quadri psicopatici brevi, ma gravi, a tipo depressivo e dissociativo. Se, come spesso avviene, c'è anche deficienza morale, si passa facilmente ad atti criminosi e si ha tendenza spiccata alla simulazione. Questi cenestopatici costituzionali sono da tempo noti come psico-degenerati, epilettoidi, psicolettici; le constatazioni obbiettive circa l'eccitabilità del sistema nervoso vegetativo, causa diretta delle turbe cenestetiche e indiretta degli squilibrî affettivi e psichici in genere, chiariscono la patogenesi delle anomalie costituzionali del carattere.
Bibl.: V.M. Buscaino, I cenestopatici costituzionali, in Rivista di patologia nervosa e mentale, fasc. 910 (1918).