censura
Esame, da parte dell’autorità pubblica (c. politica) o dell’autorità ecclesiastica (c. ecclesiastica), degli scritti o giornali da stamparsi, dei manifesti o avvisi da affiggere in pubblico, delle opere teatrali o pellicole da rappresentare ecc., che ha lo scopo di permetterne o vietarne la pubblicazione, l’affissione, la rappresentazione, ecc. Nella legislazione degli Stati moderni d’ispirazione liberale solo in casi eccezionali, come i periodi bellici, è imposto l’obbligo della c. preventiva, altrimenti la c. è abolita, dato che la libertà di pensiero, di cui la libertà di stampa costituisce una delle manifestazioni essenziali, rappresenta un principio fondamentale delle moderne costituzioni, il cui riconoscimento risale alla Dichiarazione dei diritti del 1789. Negli Stati autoritari la c. è imposta allo scopo di impedire manifestazioni di critica all’operato o all’ordinamento delle autorità costituite. Nel diritto canonico ed ecclesiastico è prescritta la c. preventiva sui libri, fondata sul dovere e diritto della Chiesa di preservare la purezza della fede e della morale.
Si veda anche La censura