centrifugo
centrìfugo [agg. (pl.m. -ghi) Comp. di centro e -fugo] [LSF] Che tende ad allontanare o ad allontanarsi dal centro; spesso, di dispositivo che genera o sfrutta forze centrifughe. ◆ [MCC] Forza c.: locuz. che ha vari signif.: (a) forza d'inerzia agente, in un sistema di riferimento non inerziale rotante a velocità angolare ω, su un punto materiale P di massa m; è pari a mω2PP', ove P' è la proiezione di P sull'asse di rotazione; se ω=cost la forza c. è conservativa, risultando l'energia potenziale U=-mω2|PP'|2/2+cost; (b) (propr. reazione c.) nel moto di un punto materiale su una traiettoria prestabilita, realizzata con opportuni vincoli (binario, guide varie, ecc.), è la componente della forza che il corpo esercita sul vincolo secondo la normale esterna alla traiettoria, uguale e opposta alla reazione centripeta che il vincolo esercita sul corpo; vale (mv2/R)-fn, essendo m la massa del punto, v la sua velocità, R il raggio di curvatura locale della traiettoria e fn la componente della forza attiva secondo la normale principale interna alla traiettoria (è questa, per es., la forza che si sente sulla mano che aziona una fionda); a differenza della precedente, è una forza che agisce non sul punto in movimento, ma sul vincolo che determina la traiettoria di esso; (c) locuz. abbreviata, costituente fonte di confusione con i due signif. precedenti, in luogo di forza d'inerzia c., cioè per indicare la componente della forza d'inerzia di un punto secondo la normale principale alla sua traiettoria (v. meccanica relativa: III 721 a). ◆ [MCC] Forza c. composta: altra denomin., spec. nel passato, della forza di Coriolis o forza complementare.