centro di registrazione
loc. s.le m. Centro per l’identificazione dei migranti, nel quale le forze dell’ordine registrano i dati personali dei richiedenti asilo, li fotografano e ne raccolgono le impronte digitali entro 48 ore dal loro arrivo, prorogabili al massimo fino a 72.
• Al primo centro di registrazione ci sono tante donne e bambini. Sono magrissimi. I bambini, come impauriti, scappano. Qualcuno lancia palloni per giocare a calcio, finalmente il timore è passato, sorridono e prendono a giocare a piedi scalzi tra la polvere, sembrano, magri come sono, farfalle in volo. (Francesco Calcagno, Unità, 9 agosto 2011, p. 36, Esteri) • Il richiamo firmato Merkel-Hollande è stato chiaro: aprire i centri di registrazione per i migranti in tempi brevi, entro l’anno. Il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, risponde che «l’Italia fa quel che deve» e anche «molto di più, salvando decine di migliaia di vite umane e accogliendo i profughi» e ricorda che «a livello internazionale siamo citati come modello positivo». (Paolo Valentino, Corriere della sera, 26 agosto 2015, p. 1, Prima pagina).
- Composto dal s. m. centro, dalla prep. di e dal s. f. registrazione.
- Già attestato nella Stampa del 18 ottobre 1988, p. 11, Interno (Francesco Cevasco).
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