centrodestra
Formula di governo basata sull'alleanza tra partiti del centro e della destra, di solito di impostazione conservatrice, a egemonia liberale o democristiana. In Italia, governi di c. furono quelli, sempre guidati dalla DC, ma caratterizzati da uno spostamento a destra dell’asse politico (ad esempio il governo Tambroni, nel 1960, sostenuto dai voti del MSI) o dalla presenza del Partito liberale al posto del Partito socialista (ad esempio il governo Andreotti-Malagodi del 1972-73).
A seguito dell’introduzione in Italia, nel 1993, di un sistema elettorale maggioritario, si formarono due coalizioni, una di c. e una di centrosinistra: la prima, guidata da S. Berlusconi e denominata nel settentrione Polo delle libertà (Forza Italia e Lega Nord) e nelle regioni meridionali Polo del buon governo (Forza Italia e Alleanza nazionale), vinse le elezioni politiche del marzo 1994, ma il governo guidato dallo stesso Berlusconi cadde nel dicembre a causa dell’uscita della Lega Nord dalla maggioranza. Una nuova alleanza di c., comprendente di nuovo la Lega Nord – ma anche i Cristiani democratici uniti (CDU) e il Nuovo PSI – denominata Casa delle libertà e guidata sempre da Berlusconi, vinse le elezioni del 2001 e rimase al governo, sotto la guida di Berlusconi, fino al 2006: nei cinque anni di governo l’attuazione del programma, dall’impianto nettamente liberale e liberista, si scontrò con una crisi economica internazionale, con la necessità di mantenere un equilibrio tra le differenti posizioni politiche delle componenti presenti nella coalizione e con l’esigenza di Berlusconi di chiarire la propria posizione di imputato in alcuni procedimenti penali. Alle elezioni politiche del 2008 la coalizione di c., formata dal Popolo della libertà (nuovo partito nato dalla fusione di Forza Italia e Alleanza nazionale), dalla Lega Nord e dal Movimento per le autonomie, ha conseguito un significativo successo elettorale, a seguito del quale Berlusconi è stato nuovamente nominato presidente del Consiglio.