Vedi CENTURIAZIONE dell'anno: 1959 - 1994
CENTURIAZIONE (v. vol. II p. 476)
In quest'ultimo trentennio notevoli indagini sono state condotte sul tema della c., sia nella ricerca delle tracce ancora oggi rilevabili sul terreno, sia nella discussione sulla tecnica agrimensoria e sugli aspetti storici delle assegnazioni agrarie.
I risultati maggiori sono stati realizzati ancora una volta mediante l'osservazione delle fotografie aeree che naturalmente offrono una quantità di informazioni ben superiore a quella evidenziata dalla cartografìa: per la maggior parte si tratta di sopravvivenze di tracciati, ma in alcuni casi sono le variazioni cromatiche a rivelare elementi sepolti (strade, canali): per quest'ultimo aspetto si citano in particolare le ricerche su Luceria e Aecae e sull'agro pontino. Inoltre, per una più efficace utilizzazione della fotografia aerea è stato messo a punto, per iniziativa del Centre de recherches d'histoire ancienne di Besançon, il metodo del «filtraggio», che permette la ricerca automatica degli allineamenti: questo metodo è stato applicato soprattutto nell'Italia centro-meridionale (dove sono stati analizzati ben 80 territori) e nella Francia (con la scoperta di divisioni non solo di età romana ma anche greca). Attualmente, accanto alle notevoli scoperte di vaste c. in Spagna, è da segnalare una nuova lettura delle grandi c. dell'Italia settentrionale, operata con l'ausilio di una più approfondita analisi della toponomastica e delle presenze archeologiche.
Tra i contributi di maggior rilievo sotto l'aspetto tecnico-agrimensorio e storico è da ricordare l'individuazione della divisione agraria del territorio di Cures Sabini, che fu realizzata con un reticolo di quadrati (laterculi) di 10 actus di lato (perciò della superficie di 50 iugeri): questo sistema corrisponde precisamente alla notizia (Sic. FL, in Grom., 100 Thulin; Lib. col., p. 254 Lachmann) della sistemazione del territorio dopo la conquista del 290 a.C., confiscato e messo in vendita (ager quaestorius) previa una divisione in lotti di 50 iugeri. Lo stesso sistema di divisione (reticolato di quadrati di 10 actus di lato) è stato poi individuato nel territorio pontino: per la sua datazione è stata proposta, anche in questo caso, un'età assai antica, forse già la fine del IV sec. a.C.
Un tema di particolare interesse ma anche di notevole difficoltà è quello della divisione per strigas et scamna·. gli studi condotti in questo campo da F. T. Hinrichs e dal Centro di Besançon hanno come fondamento le indicazioni del Liber coloniarum, che enumera molti esempi di questo sistema di divisione agraria, e si attuano nella ricerca attentissima di eventuali tracce nei territori dell'Italia centro-meridionale. Stando ai risultati di tali studi, si avrebbe per la prima volta la documentazione sul terreno di questo sistema agrimensorio. Tuttavia si deve ricordare che nella strigatio, a differenza di quanto accade nella c., non si hanno limites (strade, muri, ecc.), ma semplicemente rigores, linee ideali di confine (Frontin., in Grom., I Thulin): è da dubitare pertanto che se ne siano potute conservare tracce consistenti. Inoltre, poiché le strigae e gli scamna (a differenza delle centurie) sono aree destinate a singole proprietà, difficilmente si può interpretare in questo contesto (come è stato proposto) il sistema della divisione per mezzo di limites paralleli, non tagliati da assi trasversali. Tale sistema (che fu già individuato ad Alba Fucens, a Cosa, ecc.) è piuttosto da spiegarsi alla luce delle divisioni greche (in Italia se ne ha un importante esempio a Metaponto), realizzate anch'esse in una serie di assi paralleli ed equidistanti.
I materiali ormai abbondanti permettono di tentare proposte sull'evoluzione storica dei sistemi usati nelle divisioni agrarie. Secondo alcuni si è passati da tipi primitivi di strigatio a tipi più regolari, e infine, forse nel 268 (Rimini), comunque certamente nella metà del II sec. a.C., al reticolato di centurie. In tale schema ricostruttivo si è reso necessario postdatare all'età triumvirale la c. di Terracina, colonia romana del 329 a.C. E tuttavia da tenere in considerazione che il termine centuria presuppone l'assegnazione individuale di 100 heredia (aliquota usata soltanto in età assai antica), inseriti in un quadrato di 20 actus di lato, e testimonia perciò l'alta antichità di tale modulo di divisione agraria. Sembra perciò forse preferibile proporre un altro schema ricostruttivo: nelle prime operazioni di limitatio, verosimilmente nel IV sec. a.C., si ebbe una coesistenza di metodi: quello (sopra ricordato) di soli limites paralleli (i dubbi che si sono avanzati sull'esistenza di questo tipo di divisione sono ingiustificati), di chiara ispirazione greca, e il reticolato di quadrati di 10 e soprattutto di 20 actus (centuria) che (talora anche con varianti metrologiche) si affermò poi in modo esclusivo negli ultimi secoli della repubblica.
Bibl.: In generale: O. A. W. Dilke, The Roman Land Surveyors, Newton Abbot 1971 (ed. it. Bologna 1979); F. T. Hinrichs, Die Geschichte der gromatìschen Institutionen, Wiesbaden 1974; M. Clavel-Lévêque (ed.), Cadastres et espace rural, Parigi 1983; L. Keppie, Colonisation and Veteran Settlement in Italy 47-14 B.C., Londra 1983; F. Castagnoli, Sulle più antiche divisioni agrarie romane, in RendLinc, s. VIII, XXXIX, 1984, pp. 241-257; L. Keppie, Colonisation and Veteran Settlement in Italy in the First Century A.D., in BSR, LII, 1984, pp. 76-114; E. Gabba, Per un'interpretazione storica della centuriazione romana, in AthenaeumPavia, LXXIII, 1985, pp. 265-284; P. Liverani, Termini muti di centuriazione o contrappesi di torchi?, in MEFRA, IC, 1987, pp. 111-127; J.-P. Vallat, Structures agraires en Italie centro-méridionale. Cadastres et paysage ruraux (Collection de l'École française de Rome, 100), Roma 1987. - V. inoltre i volumi della serie Misurare la terra.
Ricerche sulle tracce di c.: P. Tozzi, Storia padana antica, Milano 1972; AA.VV., Estudios sobre centuriaciones romanas en España, Cantoblanco 1974; M. P. Muzzioli, Note sull'ager quaestorinus neh territorio di Cures Sabini, in RendLinc, s. VIII, XXX, 1975, pp. 223-230; G.D.B. Jones, Il Tavoliere romano..., in ArchCl, XXXII, 1980, pp. 85-100; R. Chevallier, La romanisation de la Celtique du Pô, Roma 1983; G. Schmiedt, Le centuriazioni di Luceria e di Aecae, in L'Universo, LXV, 1985, pp. 260-277; J· Benoit, L'étude des cadastres antiques: à propos d'Olbia de Provence, in DocAMérid, VIII, 1985, pp. 25-48.
Rassegne bibliografiche: L. Berni Brizio, Studi sulla centuriazione in Italia, in ArchCl, XXI, 1969, p. 92 ss.; O. A. W. Dilke, An Archaeological and Epigraphical Evidence of Roman Surveys, in ANRW, II, I, 1974, pp. 564-592; M. Clavel-Lévêque (ed.), Cadastres..., cit., pp. 341-354; M. Pasquinucci (ed.), Misurare la terra: centuriazione e coloni nel mondo romano, Modena 1983, pp. 297-313.