Famiglia fiorentina, proveniente dalla Val di Sieve, eminente al tempo di Dante. Già prima la fama dei C. si era affermata per le virtù ascetiche della beata Umiliana (1219-46), che per prima vestì a Firenze l'abito del Terz'ordine francescano. Con Vieri di Consiglio, nipote della beata, la famiglia raggiunse il massimo della potenza, incontrando, per la sua origine campagnola, l'ostilità del vecchio ceto magnatizio e specialmente dei Donati. Le violenze scoppiarono a calendimaggio del 1300 contro Ricoverino e contro Niccolò dei C. Come capi della fazione dei Bianchi, i C. furono proscritti e solo una parte di essi poté tornare nel 1303, per la mediazione di Bonifacio VIII. Tuttavia la loro potenza politica ebbe fine.