CERCOPI (Κέρκωπες, Cercōpes)
Erano due bricconi matricolati, ladri e truffatori, cui la madre loro aveva avvertito di guardarsi dal Melampigo (Μελάμπυγος, da μὲλας "nero" e πυγή "natica"). Un giorno trovarono Eracle addormentato e tentarono di derubarlo, ma l'eroe li legò entrambi a testa in giù ad un bastone che si mise poi in ispalla. In quella posizione essi ebbero modo di constatare come Eracle fosse appunto quel tale Melampigo, e le loro umoristiche osservazioni in proposito rallegrarono tanto Eracle ch'egli li lasciò andare liberi. Le avventure dei Cercopi, già narrate in un poemetto che da loro s'intitolava e che la tradizione attribuiva ad Omero, costituirono un argomento caro alla commedia. Anche l'arte ci rappresenta presto le vicende dei due manigoldi, come dimostra la famosa metope selinuntina del 600 circa a. C.
I Cercopi appaiono localizzati in siti molto diversi, come le Termopili, Ecalia, la Beozia, Efeso, la Libia (dove tentano di rubare ad Eracle i buoi di Gerione), e finalmente le isole Pitecuse presso la costa campana, dove Zeus per la loro ribalderia li avrebbe cambiati in scimmie; secondo altri racconti, li avrebbe invece pietrificati.
Bibl.: Seeliger, in Roscher, Lexikon d. griech. u. röm. Myth., II, i, col. 1170 segg.; Adler, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., XI, col. 309 segg.; C. Robert, Griech. Heldensage, II, Berlino 1921, p. 104 segg.