CERNĂUŢ (in ted. Czernowitz; A. T., 79-80)
Città della Romania, capoluogo del dipartimento di Cernăuţi, la vera capitale della Bucovina, a 264 m. d'altezza, sulla riva destra del Prut. Situata sul limite fra le verdeggianti colline della Bucovina e gli altipiani ondulati e scoperti della Galizia, della Moldavia e della Bessarabia, in un punto dove la vallata del Prut si rinserra, la città domina la strada che porta dall'Europa settentrionale al Mar Nero. La costruzione della ferrovia Leopoli-Bucarest non ha fatto che accentuare l'importanza di questa via. Cernăuţi sale ad anfiteatro sulla riva destra del Prut e si stende, circondata da vigneti, su un terrazzo che domina dall'altezza di circa 60 metri il fiume, sul quale viene fluitato il legname. Nel 1919 essa copriva una superficie di 5945 ett., con i suoi 5 quartieri suburbani, raggruppando 1527 case con 24.742 famiglie. Le sue strade ben tenute, le sue case spaziose e imponenti, la pesante architettura dei suoi monumenti, l'animazione che regna nelle sue strade commerciali, tutto accenna a un carattere occidentale e germanico. I suoi monumenti non sono numerosi: sono da ricordare l'originale palazzo del patriarca greco, enorme massa di mattoni di stile esotico, molto riccamente decorata nell'interno, la chiesa greco-orientale (1864) costruita come duomo (un'imitazione del S. Isacco di Leningrado), la chiesa armena di stile romanico-gotico, la sinagoga di stile moresco; quattro bei parchi abbelliscono poi la città.
Cernăuţi fa l'impressione d'una grande capitale regionale, amministrativa, intellettuale e commerciale. La sua popolazione è salita da 2280 ab. nel 1775, a 45.600 nel 1880 e 91.852 nel 1919, nel 1928 essa contava più di 120.000 ab. Oggi la città rispecchia esattamente la mescolanza etnica della Bucovina. Negli anni 1880-1919 la variazione delle nazionalità fu la seguente: Ebrei, venuti nel sec. XIX, da 32% a 47%; Tedeschi, da 18% a 16%; Ruteni, penetrativi con una lenta infiltrazione, da 18% a 10%; Romeni, da 15% a 14%; Polacchi, da 15% a 12%; Zingari, Lipoveni e altri, da 2% a 1%. L'immigrazione ebraica cresce ogni giorno e l'elemento romeno tende a superare quello tedesco. La popolazione cresce per l'immigrazione degli stranieri e per l'eccedenza delle nascite non per afflusso di popolazione rurale.
L'università, fondata nel 1875, raggruppava nel 1928 nelle sue tre facoltà 43 professori e 1036 studenti. Vi è poca industria; gli Ebrei tengono nelle loro mani il commercio e le banche; tutte le amministrazioni della provincia hanno i loro uffici a Cernăuţi: corpo d'armata, corte d'appello, ecc.
Storia. - La città sarebbe stata fondata nel sec. XII, ma il suo nome appare per la prima volta in un documento che data dall'anno 1408. In origine, e ancora nel sec. XV, era solo un piccolo borgo, al passaggio del Prut. La regione, amministrata alla polacca, era retta da uno starosta, mentre i distretti della Moldavia erano governati da burgravî (pârcalabi). A dominio della zona si trovava una vecchia fortezza, Ţeţina, di cui si vede ancora qualche rovina. Fu per qualche tempo solo una stazione sulla strada che conduce a Leopoli, a Suceava e a Rădăuţi, importanti centri della Moldavia situati al piede dei Carpazî. Per la sua situazione troppo esposta, Cernăuţi ha molto sofferto per invasioni provenienti dal nord (1531, 1626, 1650, 1709) e dal sud (1672). Distrutta ogni volta, essa contava ancora nel 1762 appena 200 case: la sua popolazione era allora quasi esclusivamente romena.
Col tempo appaiono a Cernăuţi molti stranieri d'origine russa immigrati per partecipare al commercio, diventato importante: essi scrivono piuttosto male il romeno. Occupata dai Polacchi verso la fine del secolo, tornata poi ai Moldavi, Cernăuţi entrò a far parte, con tutta la Moldavia settentrionale, della Bucovina, sottoposta all'Austria. Ritornata così la sicurezza, i vantaggi della posizione geografica le diedero ben presto la prevalenza sulle altre città della Bucovina, della quale nel 1775 fu elevata a capitale. Vi si stabilì allora il vescovo di Rădăuţi, che poi divenne autonomo dall'organizzazione ecclesiastica della Moldavia nella seconda metà dell'800. La città continuò a svilupparsi in ampiezza e ricchezza, ma si mutò quasi in una colonia di Ebrei galiziani. Presa durante la guerra dai Russi, annessa poi alla Romania, Cernăuţi non ha ancora ripreso il carattere romeno.
Bibl.: J. Ionascu, Populatia oraşului Cernăuţi, in Bul. Statistic al României, XV (1929), pp. 484-492; R. Kaindl, Geschichte von Czernowitz von den ältesten Zeiten bis zur Gegenwart, Czernowitz 1908; O. Girard, Le peuplement de la Bucovine, in Ann. de géogr., Parigi 1925, pp. 226-234.