CERNIERA (dal fr. charnière [dal lat. cardinaria]; sp. cerradero; ted. Scharnier, Lappenband; ingl. hinge)
Nell'uso comune s'intende per cerniera l'unione di due piastrine metalliche, fatta in modo da assicurarne la rotazione secondo l'asse di accoppiamento. La cerniera era nota ai Greci (γίγγλυμος) e ai Romani (s'ignora con qual vocabolo questi la definissero). Ai nostri giorni le cerniere, d'acciaio, di ferro, d'ottone o altro metallo, si foggiano per lo più con piastrine terminanti in anelli, disposti in modo che accostandoli si inseriscano gli uni negli altri, formando una specie di tubetto: in questo s'introduce l'asse. La cerniera si applica in modo che una parte resti fissa e l'altra mobile: così può ottenersi l'apertura e la chiusura di porte, scatole, ecc. Le cerniere, che si fabbricano in varî tipi, furono spesso lavorate artisticamente: hanno quindi interessato, e tuttora interessano, antiquarî e collezionisti.
Nella meccanica applicata, studiando il movimento di un corpo con un punto fisso, si dà il nome di cerniera sferica a questo vincolo: le traiettorie di ogni punto del corpo sono in questo caso archi di curva sferica. Si dà invece il nome di cerniera cilindrica al vincolo cui è soggetto un corpo di cui due punti siano fissi: in questo caso sono evidentemente fissi tutti i punti della retta che congiunge i due punti assegnati: e ogni punto del corpo si muove su di una circonierenza giacente nel piano normale alla detta retta e avente il centro su di essa. Cerniera mobile è una cerniera suscettibile di traslazioni sul piano di appoggio: la reazione da essa opposta è una forza normale al piano d'appoggio e passante per essa. Cerniera fissa è una cerniera non suscettibile di traslazioni: la reazione da essa opposta è una forza comunque diretta e passante per essa.
In pratica, una delle applicazioni più imponenti delle cerniere si ha nella costruzione dei ponti ad arco.