CEROTTO (da cera)
Cerotto o empiastro si chiama nella pratica farmaceutica un medicamento destinato all'uso esterno, di consistenza solida, capace di rammollirsi alla temperatura del corpo umano, acquistando proprietà adesive.
Gli empiastri propriamente detti hanno per base i saponi di piombo, e precisamente i sali di piombo degli acidi grassi (oleico, palmitico, stearico, ecc.). L'empiastro o cerotto semplice è costituito da solo sapone di piombo, ottenuto per saponificazione dell'olio di olive con litargirio in presenza di acqua, e porta anche il nome di empiastro diachylon; esso serve alla preparazione di altri empiastri o cerotti, che, contenendo altre sostanze, si possono chiamare empiastri composti. Queste sostanze possono essere resine (colofonia, galbano, gomma ammoniaco, pece di Borgogna, trementina), grassi (olio di olive, sugna, sego di montone), cera gialla, lanolina, canfora, metalli (es. mercurio), ossidi e sali metallici. La composizione di questi empiastri può essere dunque assai variabile e infatti gli empiastri in voga nel passato furono molti. Oggi il loro numero è limitato: quelli di uso più comune sono l'empiastro mercuriale, l'empiastro diachylon gommo-resinoso, e l'empiastro adesivo.
Un altro tipo di empiastri a base di saponi di piombo è l'empiastro bruno, noto comunemente sotto il nome di unguento della Madre Tecla, o semplicemente unguento della Madre, che si prepara scaldando la materia grassa in recipiente di rame con litargirio, e agitando fino a che la massa sia diventata bruno-scura. In questo caso la scissione del grasso in presenza dell'ossido di piombo si produce per la sola azione del calore senza aggiunta di acqua, intervenendo una decomposizione della sostanza grassa.
Altri empiastri (empiastri resinosi) hanno per base miscugli di grassi, cere e resine, e non contengono saponi di piombo. Recentemente hanno acquistato importanza gli empiastri di caucciù (collempiastri) nei quali entra come costituente fondamentale la gomma elastica.
Quando gli empiastri vengono distesi, con l'aiuto di apposite macchine, in strato sottile, di circa 1/2 millimetro, sopra un tessuto leggiero di cotone, di lino o di seta, costituiscono gli sparadrappi (anch'essi detti volgarmente cerotti): questi sono molto numerosi, e comunemente prendono il nome dall'uso a cui sono destinati (sparadrappi vescicatorî, epispastici, revulsivi, ecc.).
La nostra Farmacopea (1929) registra il cerotto adesivo, vescicatorio, diachylon semplice e gommo-resinoso, mercuriale, di caucciù e l'epispastico dolce (mosche di Milano).