certificazione ambientale
Attestazione di idoneità a., acquisita da un operatore produttivo (industrie, aree industriali, enti amministrativi, compagnie di distribuzione di energia e di acqua, aziende per i servizi di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti, aziende di telecomunicazioni ecc.) o da un prodotto, attraverso sistemi, programmi, regolamenti e norme per l’attuazione delle politiche ambientali. Il modello di sviluppo sostenibile (➔) implica un sistema di produzione e consumo, vincolato alle istanze dettate da problemi prioritari, quali il cambiamento climatico (➔ ), la biodiversità (➔), la gestione razionale delle risorse e dei rifiuti (➔), il contenimento dell’inquinamento (➔) e gli aspetti sanitari associati.
Strumento essenziale per il conseguimento di tale obiettivo sono considerate le politiche di qualità a., interpretate attraverso i sistemi di c. (per es., EMAS e ISO 14001). Con l’intento di diffondere il modello di sviluppo sostenibile, attraverso un rafforzamento culturale a vari livelli, economici e sociali, sono stati predisposti standard certificabili, finalizzati a promuovere un’omogenea responsabilità sociale e a. d’impresa (Social Accountability 8000, ISO 26000). Nel settore energetico, la rilevanza a. delle attività industriali ha fatto sì che le migliori pratiche siano parte integrante dei protocolli complessivi di gestione d’impresa (ISO 50001). Sempre in campo energetico, in Italia, per conseguire la riduzione delle emissioni e l’aumento dell’efficienza energetica, sono stati ideati specifici strumenti di c., con annessi mercati (certificati verdi, titoli di efficienza energetica o certificati bianchi).
È un sistema comunitario di ecogestione ed ecoaudit, emanato nel 1993 e sottoposto a ultima revisione nel 2009 (Regolamento 1221). EMAS è uno strumento finalizzato al miglioramento dell’ambiente, attraverso il contributo volontario di imprese, enti e organizzazioni, che si impegnano a valutare la propria efficienza a., per incrementarla progressivamente e favorire la diffusione, presso gli stakeholder (➔), dei relativi documenti per la comunicazione (dichiarazione a.). La c. (registrazione EMAS) è rilasciata dall’organismo competente dello Stato membro in cui ha luogo l’attività (per l’Italia è il Comitato Ecolabel ed Ecoaudit, assistito tecnicamente dall’ISPRA), dopo che un verificatore accreditato abbia esaminato e convalidato le fasi standard del percorso effettuato dall’impresa e previsto dal sistema (analisi a., sistema di gestione a., audit a., dichiarazione a.). A giugno 2011, erano 8011 i siti registrati, di cui 1903 in Germania, 1625 in Spagna e 1628 in Italia.
È la procedura per l’ottenimento dell’etichetta ecologica (detta anche ecolabel), assegnata da organismi appositamente accreditati a prodotti che risultino compatibili con l’ambiente, durante il loro intero ciclo di vita (produzione, uso, smaltimento finale). Il marchio europeo di qualità ecologica dei prodotti è sottoposto al Regolamento CE 66/2010, rispetto al quale Italia e Francia detengono il maggior numero di assegnazioni (rispettivamente 359 e 244).
Sono le linee guida per lo sviluppo, il mantenimento e l’implementazione di sistemi di gestione a., per imprese e organizzazioni, secondo i requisiti dell’International organization for standardization. La seconda edizione, emessa nel 2004, è stata studiata soprattutto al fine di favorire, da parte delle aziende, l’istituzione di sistemi integrati di gestione della qualità e dell’ambiente, anche secondo audit ispirati a criteri unificati. Il regolamento EMAS riconosce la validità dei requisiti fissati nella norma ISO 14001, per il sistema di gestione ambientale.