ARICI, Cesare
Nato a Brescia il 2 giugno 1782 e morto nella stessa città il 2 giugno 1836, fu prima attuario criminale e poi, dal 1809, professore di eloquenza e di storia nel patrio liceo. Dal 1829 ebbe anche l'ufficio di segretario dell'Ateneo bresciano, del quale scrisse i Commentari e nelle cui sedute lesse alcuni dei suoi componimenti. Ebbe fama soprattutto per i suoi poemi didascalici, gli ultimi di qualche pregio - si può dire - che conti la nostra letteratura: La coltivazione degli olivi (1805), Il corallo (1810), La pastorizia (1814), L'origine delle fonti (1834). Sono tutti in sciolti, eleganti e sonori, e piacquero specialmente per alcuni felici episodî e per le belle descrizioni. Vi si scorge lo studio del Parini, del Monti, del Foscolo. ma soprattutto di Virgilio, le cui opere l'Arici tradusse in italiano (Le Georgiche nel 1818, le altre opere nel 1822). Egli tentò anche, poco felicemente, l'epica con una Gerusalemme distrutta, della quale pubblicò solo sei canti per saggio (1818); e suscitò un certo rumore con gl'Inni di Bacchilide che finse di avere tradotto dal greco e che gli attirarono gli strali dei romantici ai quali fu avverso. Però, più tardi, si accostò alquanto alle loro idee, come appare dalla stessa Origine delle fonti, in cui la mitologia ha poca parte, degl'Inni sacri (1828), che risentono di quelli del Manzoni, dai Parganioti, inspiratigli da un quadro di F. Hayez, e da altri componimenti. Si ricordano pure di lui varî altri carmi in versi sciolti: Sirmione, Il viaggio malinconico, Il camposanto di Brescia, ecc. Due articoli, falsamente attribuiti al Foscolo, mentre erano di Pietro Borsieri, apparsi negli Annali di scienze e lettere di Milano (1810), in cui si criticava l'ode dell'Arici In Morte di Giovanni Trento e Il corallo, diedero occasione alla clamorosa rottura tra il Monti, amico dell'A., e il Foscolo. La più completa edizione delle Opere è quella di Padova 1858, preceduta dall'Elogio di G. B. Niccolini.
Bibl.: A. Zanelli, Della vita e delle opere di C. A., in Propugnatore, XVI (1883), pp. 157 e 317; G. Zoccovich, C. A., Padova 1888; L. Gerevini, C. A. poeta didascalico, Brescia 1904; I. Noventa, Notizie biografiche di C. A., in Studi di storia e di critica dedicati a P. C. Falletti, Bologna 1915. I due articoli attribuiti al Foscolo si trovano nel vol. X delle Opere (ed. Lemonnier); per la rottura tra il Monti e il Foscolo, v. Martinetti, Da lettere di C. A. e Urbano Lampredi a V. Monti, in Giorn. stor. d. letter. ital., XXIX (1897).