BICCHI, Cesare
Nacque a Lucca, da Bartolomeo e da Santina Pieruccetti, il 10 ag. 1817, come risulta dai registri della popolazione del 1865 e dalla scheda del censimento del 1881. Frequentò i corsi di medicina e scienze naturali del liceo universitario, istituito in Lucca da Maria Luisa di Borbone. È in questo periodo che dal naturalista G. Giannini venne avviato allo studio della vegetazione spontanea. Terminati nel 1846 gli studi teorici, conseguì nel 1847 la laurea in medicina e, fatte a Firenze le pratiche cliniche, nel 1848 ottenne il diploma per il libero esercizio della professione. Ma la passione per gli studi botanici lo spinse ad abbandonare la medicina e a divenire aiuto di B. Puccinelli, professore di botanica e agraria e prefetto dell'Orto botanico. Dopo la sua morte si recò a Firenze presso il Parlatore, e continuò lì i suoi studi e le sue ricerche. Nel 1860 fu nominato professore di botanica e agraria nella Scuola di farmacia di Lucca e prefetto dell'annesso Orto botanico. Quivi completò la revisione dell'opera del Puccinelli sulla flora lucchese. Nel 1867, in seguito alle soppressione della cattedra, il B. fu collocato a disponibilità, e profittò di questa sua libertà per recarsi a Parigi a stringere relazione con i più eminenti botanici francesi e a visitare i vari giardini di acclimatazione della Francia meridionale. Tornato a Lucca, tradusse le sue esperienze in studi sulla acclimatazione dell'Eucalyptus stuartiana e si occupò anche delle malattie dei bachi da seta e del miglioramento del loro seme. Nel 1869 fu richiamato in servizio alla cattedra di scienze naturali del liceo classico Machiavelli di Lucca. Nel 1884 lasciò definitivamente l'insegnamento, per ragioni di salute, conservando, gratuitamente, l'incarico della direzione dell'Orto botanico. Aveva da tempo iniziato, insieme con F. Ardissone, la compilazione dell'Erbario criptogamico italiano, ed a lui si deve il merito di averlo, per primo, ordinato con la classificazione del De Candolle. Arricchì il Museo del liceo di una collezione di pietrami della provincia lucchese, e l'Orto botanico di una splendida raccolta di legni atti alle industrie e alle arti, oltre che di una vasta biblioteca. Descrisse una nuova specie di Tulipa (Tulipa beccariana), dedicandola ad un suo giovane allievo, Odoardo Beccari, il futuro grande naturalista. Trovò un nuovo Narcissus che i naturalisti, in suo onore, chiamarono bicchianus; il Parlatore gli dedicò il genere Bicchia (in sinonimia Habenaria) delle Orchidaceae.
Numerose le benemerenze del B. per opere e uffici nella sua città: ordinò la collezione del viaggiatore C. Piaggia; come medico, fece parte, per vent'anni, del Consiglio provinciale di sanità; si occupò delle banche agrarie; studiò miglioramenti per le razze bovine; per nomina ministeriale fu presidente del Comitato ampelografico, ottenendo notevoli risultati con piantagioni sperimentali di viti americane; nella sua veste di "deputato del pubblico passaggio delle mura" creò l'arborato cerchio attuale.
Il B. mori in Lucca il 19 luglio 1906, lasciando all'Orto botanico un erbario di circa 10.000 esemplari ed un'opera inedita sui funghi lucchesi con bellissime tavole colorate ad acquerello.
Era stato membro della Società botanica italiana, dell'Accademia lucchese di Scienze, Lettere ed Arti e di varie altre società italiane e straniere.
Opere: Aggiunta alla Flora Lucchese del Prof. B. Puccinelli, Lucca 1860; Descrizione di una nuova specie di Tulipa, in I giardini, VIII (1861), 2, pp. 1-4; Sulla vita del Dr. G. Giannini botanico lucchese, Lucca 1872.
Fonti e Bibl.: Lucca, Archivio dell'Orto botanico, scaff. V-G reg. II; Ibid., Arch. liceo class. Machiavelli,Atti diversi, 1860-62; Ibid., Parrocchia di S. Maria Forisportam, reg. a. 1906; Ibid., Arch. anagr. com., Reg. n. 8, 1865, f. fam. 1982; Scheda censimento, n. 3204; Atti di morte, a. 1906, parte I, n. 539; Arch. di Stato di Lucca,Epistolario di C. B., filza miscellanea s.n.; A. De Gubernatis, Diz. biogr. degli scritt. contemporanei, Firenze 1879, p. 150; U. Paoli,Biografia del prof. C. B., in Rass. lucchese, IX(1904), pp. 175-183; P. A. Saccardo,La botanica italiana, Venezia 1895, p. 30.