BRANDI, Cesare
(App. IV, I, p. 309)
Scrittore, teorico e critico d'arte, morto a Vignano (Siena) il 19 gennaio 1988. Dopo aver ricevuto nel 1959, ex aequo con G. C. Argan, il premio A. Feltrinelli per la critica d'arte, ne è stato insignito ancora una volta nel 1980 per la critica dell'arte e della poesia. Finalista al premio Estense nel 1971 con il libro Morandi lungo il cammino (1970), ha vinto nel 1977 il premio Viareggio per la saggistica con Scritti sull'arte contemporanea (1976). Accademico, oltre che dei Lincei, dell'Accademia di San Luca di Roma, di quella Clementina di Bologna e di quelle Cherubini e delle Arti del disegno di Firenze, ha fondato e diretto le riviste L'immagine (1947-51), Bollettino dell'Istituto Centrale del Restauro (1950-59), Annuario dell'Istituto di Storia dell'arte dell'Università di Roma (1973-76). Nel 1979 è stato nominato presidente del Comitato di settore nell'ambito del Consiglio Nazionale dei beni culturali.
La riflessione sull'essenza dell'arte − già concettualizzata nei dialoghi Elicona (1945-57), in Segno e immagine (1960) e ne Le due vie (1966) − trova un'approfondita sistematizzazione nella Teoria generale della critica (19742), sintesi organica che riprende lo schematismo trascendentale kantiano, attraversa il puro visibilismo e supera l'idealismo crociano confrontandosi, tra gli altri, con E. Husserl e M. Heidegger: contributo originale tra le varie visioni formalistiche, immune da scelte aprioristiche di gusto e innovativo nel confronto con la fenomenologia, lo strutturalismo e le più moderne metodologie e discipline. Sulla base dei concetti di 'astanza', quale presenza, creazione e recezione da parte della coscienza dell'opera d'arte come realtà pura, astratta dal significato a essa integrato ma non afferente, e di 'flagranza', quale condizione della realtà esistenziale, e sulla base di una diversa accezione del 'referente', non più elemento extralinguistico, B. analizza il "fenomeno che fenomeno non è" dell'arte nelle datità percettive ottiche, foniche e ottico-foniche, al di là di ogni concezione estetizzante, contemplativa o edonistica, in quanto dato intellegibile. L'essenza dell'arte, differente e autonoma rispetto a tutti gli altri processi e attività della coscienza, è evidenziata chiarificazione dei complessi rapporti tra 'astanza', 'flagranza' e 'semiosi', intesa quale strato succedaneo della ricerca del significato e della comunicazione.
Strettamente connesse alla teoria sono le sue letture storico-critiche delle opere dal Medioevo al Contemporaneo nelle più varie aree geografiche, anche orientali. In tale ambito si ricordano, dopo il 1965, Struttura e architettura (1967); La prima architettura barocca. Pietro da Cortona, Borromini, Bernini (1970); Scritti sull'arte contemporanea, 2 voll. (1976, 1979); Disegno della pittura italiana (1980); Disegno dell'architettura italiana (1985, cui doveva far seguito il disegno della scultura); Giotto (1983); Umbria vera, a cura di V. Rubiu (1986); Aria di Siena. I luoghi, gli artisti, i progetti, a cura di R. Barzanti (1987).
La qualità di B. scrittore ha preziose testimonianze, oltre che nel linguaggio critico, nella letteratura di viaggi: A passo d'uomo (1970); Budda sorride (1973); Persia mirabile (1978); Diario cinese (1982).
Determinante a livello internazionale è stata, poi, l'attività svolta da B. all'interno dell'Istituto Centrale del Restauro da lui fondato, confluita nella teorizzazione di una metodologia e di una prassi del restauro (Teoria del restauro, 1963 e 1977 con l'aggiunta della Carta del restauro del 1972), frutto dell'impegno costante e accanito a livello di tutela del patrimonio artistico.