CROMER, Cesare
Figlio di Giulio, pittore ferrarese di famiglia originaria forse della Slesia, nacque a Ferrara. Non si conoscono gli estremi della sua vita; è dubbio infatti se la fede battesimale riportata dal Boschini nelle note al Baruffaldi (II, 1846, p. 540) di un "Cesare Pietro fiollo di M. Giulio Cromer" datata 14 giugno 1581, debba essere riferita a lui o ad un suo fratello. Non si può nemmeno escludere (Mezzetti-Mattaliano, 1980) che a lui si riferisca il necrologio riportato nell'Indice cronologico ... del Faustini (1768), che data al 28 febbr. 1644 la morte di "Giulio Cesare Pitore", sepolto in S. Maria in Vado, pur sembrando più probabile che la notizia sia da porsi in relazione col padre, citato talvolta nella letteratura locale anche col doppio nome di Giulio Cesare. Va tuttavia notato che nelle Iscrizioni sepolcrali e civili di Ferrara di C. Barotti (1776; Ferrara, Bibl. Ariostea, ms. n. 290, cl. I) non figura alcuna lapide del Cromer.
L'unico riferimento cronologico certo è fornito dai Libri battesimali di S. Maria in Vado, dai quali risulta che il 28 marzo 1619 un "Sebastiano Carlo figlio di Cesare de' Cromeris" è tenuto a battesimo da Lionello Bononi e Barbara Nigrisoli (note del Boschini al Baruffaldi, II, 1846, p. 36). Qualche altra indicazione cronologica è possibile ricavare indirettamente dalle fonti, secondo le quali il C. terminò l'Incoronazione della Vergine per la Confraternita di S. Giovannino, rimasta incompiuta alla morte del Bastianino nel 1602 (Brisighella, 1704-35 c., c. 65; Barotti, 1770, p. 58; Scalabrini, 1773, p. 58; C. Cittadella, 1783, III, p. 24; Frizzi, 1787, p. 98), e compì il S. Giuliano commissionato per la chiesetta omonima a Giacomo Bambini, morto nel 1629 (Brisighella, 1704-35 c., cc. 89 s.; Barotti, 1770, p. 47; Scalabrini, 1771 p. 72; Avventi, 1838, p. 110; Baruffaldi, II, 1846 p. 29; Droghetti, 1895, p. 188).
Quest'ultima pala, ancora in loco, e la S. Caterina martire, già su un altare di S. Andrea, ora lacera e abrasa nei depositi della locale pinacoteca, costituiscono le sole testimonianze della sua produzione pittorica, che sul computo delle citazioni delle guide assomma a una ventina di dipinti , di grande e piccolo formato, tutti di soggetto devoto, destinati alle chiese e alle confraternite di Ferrara. La vivacità cromatica della pala di S. Giuliano, insolita per il Bambini (Riccomini, 1969, p. 27)., lega abbastanza strettamente con le parti ancora leggibili della S.Caterina martire, attribuita concordemente al C. dalla letteratura artistica locale (Brisighella, 1704-35 c., c. 32 1 ; Barotti, 1770, p. 173; C. Cittadella, 1783, III, p. 25; Frizzi, 1787, p. 126; Avventi, 1838, p. 146), se si esclude lo Scalabrini (1771 p. 303) che la riferisce a Camillo Ricci. Il vivace timbro cromatico e la libertà di esecuzione sembrano indicare che il C. si staccò dallo stile contrito e severo del padre, del quale secondo la tradizione fu scolaro, per accostarsi ai modi brillanti dello Scarsellino.
La S. Caterina martire è stata recentemente attribuita al padre Giulio (Riccomini, 1969, p. 28) per una probabile confusione con la pala di questo pittore raffigurante S. Rita, già esistente nella stessa chiesa e ora smarrita. Non è accettabile l'attribuzione della Presentazione al tempio (Barotti, 1770, pp. 147 s.; Frizzi, 1787, p. 146) e dell'Apparizione diCristo as. Gertrude con i ss. Ubaldo e Onofrio (Brisighella, 1704-35 c., c. 266; Barotti, 1770, p. 173; Frizzi, 1787, p. 141) - nella chiesa di S. Maria in Vado - assegnabili al padre anche sulla scorta della letteratura locale.Secondo lo Scalabrini (1773, p. 195), il C. fu anche scultore.
Fonti e Bibl.: Bologna. Bibl. comunale dell'Archiginnasio, ms. B 175: C. Brisighella, Descriz. delle pitture e sculture che adornano le chiese, et oratori della città di Ferrara (con aggiunte di G. Baruffaldi e note di G. A. Barotti) [1704-1735 c.]. cc. 60, 89 s., 231 e passim; C. Barotti, Pitture e scolture... della città di Ferrara, Ferrara 1770, pp. 20, 43-47 e passim; Ferrara, Bibl. Ariostea, ms. Antonelli 595: G. Faustini, Indice cronologico e geneal. de' defonti nobili, cittadini ... morti in questa città di Ferrara dall'anno 1579sino all'anno presente 1770. Estratti ... riscontrati dal signor Marcello Andreasi ... L'anno 1768 (s. v. Croma e Cromeri); G. A. Scalabrini, Mem. istor. delle chiese di Ferrara e de' suoi borghi, Ferrara 1773, pp. 58, 72, 195 e passim; C. Cittadella. Catal. istorico de' pittori e scultori ferraresi, Ferrara 1783, III, pp. 23-26; A. Frizzi, Guida del forestiero per la città di Ferrara. Ferrara 1787, pp. 43, 98, 126 e passim; F. Avventi, Il servitore di Piazza, Ferrara 1838, pp. 110, 146; C. Laderchi, Descrizione della Quadreria Costabili, III-IV, Ferrara 1841, p. 17; Id., La pittura ferrarese, Appendice ad A. Frizzi. Mem. per la storia di Ferrara, V, Ferrara 1844, p. 448; G. Baruffaldi, Vite de' pittori e scultori ferraresi, II, Ferrara 1846, pp. 29, 36, 540; L. N. Cittadella, Notizie... relative a Ferrara Ferrara 1868, I, pp. 621, 622; A.. Droghetti: Ancora dell'antica chiesa di S. Giuliano in Ferrara, in Arte e storia, XIV (1895), p. 188; E. Riccomini, Seicento ferrarese, Milano 1969, pp. 27 s.; A. Mezzetti-E. Mattaliano, Indice ragionato delle "Vite de' pittori e scultori ferraresi" di Gerolamo Baruffaldi, Bergamo 1980, p. 100.