DALL'OLIO, Cesare
Nacque a Bologna nel settembre 1849. Allievo di A. Busi al conservatorio di Bologna il D. esordì nel 1873 presso il teatro della Società Felsinea a Bologna, con un saggio accademico, di genere satirico, Tisar ossia Il ritratto fatale oppure Trionfo o morte, "melodramma tragico in un atto o anche meno", al quale seguì due anni più tardi, il 6 nov. 1875, la rappresentazione al teatro Comunale della stessa città di Ettore Fieramosca su libretto di E. Panzacchi, che non ottenne però il successo sperato ed ebbe solo quattro rappresentazioni.
All'età di trent'anni il musicista presentò la sua terza opera che fu allestita il 29 nov. 1879 al teatro Argentina di Roma: Don Riego, dramma lirico in quattro atti su libretto di A. Ghislanzoni. Le critiche furono abbastanza tiepide; ne La Capitale del 30 nov. 1879 si legge: "Pubblico numeroso e scelto, esito abbastanza favorevole, strumentazione ricca, con qualche incertezza nell'esecuzione; l'autore venne chiamato al proscenio quindici volte". Il Liuto del 6 dic. 1879 aggiunge che t il merito è risultato scarso, ma l'opera venne accolta bene".
Altre opere dei compositore sono Atal-Kar su libretto di E. Golisciani (Torino, teatro Balbo, 14 dic. 1900), Il figlio delle selve e Pasquino tratto da Pane altrui di I. S. Turgenev che però non furono mai rappresentate.
Più apprezzato come insegnante, il D. fu chiamato nel 1884 da L. Mancinelli alla cattedra di armonia e organo dei Liceo musicale di Bologna, passando più tardi, sotto la direzione di G. Martucci. alla cattedra di composizione.
Ottimo teorico, il D. è autore de Lo studio della composiziorre musicale secondo i principinaturali dell'estetica (Bologna 1888), di un Corso teorico pratico di armonia (Milano 1888) adottato in vari istituti musicali e più volte ristampato e di vari testi scolastici fra cui Per lo studio della musica nelle scuole elementari (Bologna 1893) e La melodia e lo stile - Lo stile vocale (Milano s. d.).
L'esordio del D. nel 1875 con l'opera Tisar aveva lasciato sperare in lavori di maggior importanza, ma anche i successivi non ebbero che poche rappresentazioni. Secondo lo Schinidl ciò avvenne perthé il D. rifuggiva "dal seguire la sua ispirazione nella forma del melodramma italiano, e volendo invece troppo seguire i dettami della scuola tedesca, alle sue creaziofii teatrali mancò l'impronta personale e non riescirono ad essere il lavoro omogeneo e di getto, che solo può imporsi".
Il D. sostenne però la sua arte con scritti polemici diretti contro le leggi e gli editori, a sostegno dei giovani compositori di opere che tra gli artisti sono, secondo il D., quelli che incontrano maggiori difficoltà ad ottenere successo. Fra i suoi interventi più significativi citiamo Feudalismo teatrale (estr. dal Falstaff melodrammatico di Milano), Per l'emancipazione degli artisti lirici (estr. dallo Scaramuccia di Firenze) e La musica e la civiltà - Pensieri di un musicista, tutti pubblicati a Bologna nel 1897.
Tra le sue opere di carattere didattico, oltre a quelle citate, si ricordano Metodo pratico per linsegnamento collettivo del solfeggio con serie di canti educativi, Bologna s. d., in collab. con B. Gamberini; Centoventi piccoli esercizi da trascrivere sulla lavagna per lo studio collettivo del solfeggio in riassunto del Metodo pratico, ibid. s. d.; in collab. con B. Gamberini, Nuovo metodo per lo studio collettivo del solfeggio nelle scuole elemeritari maschili e femminili, ibid. 1895, in collab. con B. Gamberini e T. Mantovani.
Il D. morì a Bologna nel giugno 1906.
Bibl.: C. Sartori, Il Regio Conservatorio di Musica "G. B. Martini" di Bologna, Firenze 1942, pp. 82 ss.; Id., in Enc. dello Spettacolo, IV, Roma 1957, col. 26; L. Trezzini, Due secoli di vita musicale - Storia del teatro Comunale di Bologna, II, Bologna 1966, pp. 101, 103; M. Rinaldi, Due secoli di musica al teatro Argentina, II, Firenze 1978, pp. 1095 s.; C. Dassori, Opere e operisti - Diz. lirico universale (1541-1902), Genova 1903, p. 129; F.-J. Fétis, Biographie univers. des musiciens, Suppl., I, p. 226; C. Schmidl, Diz. univer. dei musicisti, I, pp. 400 s.; The Macmillan Encyclopedia of music and musicians, London 1938, p. 412; U. Manferrari, Diz. delle opere melodrammatiche, I, Firenze 1954, p. 291; The International Cyclopedia of Music and Musicians, London 1964, p. 482; La Musica, Diz., I, p. 476; Enciclopedia della Musica Rizzoli-Ricordi, Milano 1972, II, p. 232.