FRACASSINI, Cesare
Pittore, nato a Roma il 18 dicembre 1838, morto a Roma il 13 dicembre 1868. Studiò con Francesco Minardi all'Accademia di S. Luca e ivi ottenne il primo premio di composizione con un David dinanzi a Saul. È dello stesso anno (1857) la pala d'altare per la chiesa di S. Sebastiano. Sebbene vivesse in un ambiente di soffocante accademismo, riuscì a esprimersi con nobile larghezza. Si debbono a lui, oltre a numerosi quadri da cavalletto, il sipario del teatro di Orvieto e quello dell'Apollo di Roma. Varie chiese di Roma: S. Sebastiano, S. Maria in Trastevere, S. Ignazio, S. Antonino dei Portoghesi, oltre a quelle di Terracina e di Albano, conservano suoi grandiosi lavori. Ma le opere maggiori sono i sei grandi affreschi della basilica di S. Lorenzo fuori le mura a Roma, rappresentanti scene della vita dei due martiri. Il F. ne aveva dipinti tre (S. Stefano eletto diacono, S. Stefano condannato a morte, S. Lorenzo che distribuisce le elemosine), quando morì lasciando a Cesare Mariani l'esecuzione degli altri. Pochi anni prima della morte, il F. aveva conosciuto Bernardo Celentano (v.) il quale contribuì potentemente a emanciparlo dagli angusti canoni dell'accademia e a infondergli un sano realismo. L'influenza del Celentano sul F. appare manifesta confrontando l'arido Beato Canisio che persuade Ferdinando d'Ungheria a resistere al Luteranesimo (Pinacoteca Vaticana), con la vigorosa e tragica rappresentazione dei Martiri Gorcomiesi (ibid.), capolavoro dell'artista.
Bibl.: T. Noack, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XII, Lipsia 1916.