GARIBALDI, Cesare
Figlio di Pietro Maria e di Giulia Parodi, nacque a Genova il 27 maggio 1865.
Fece a Genova gli studi classici ed entrò all'Università nel 1882, iscrivendosi inizialmente alla facoltà di matematica. Nel 1885 si trasferì alla Scuola di applicazione per gli ingegneri di Torino, ove conseguì la laurea nel 1887. Fu allievo di Galileo Ferraris negli anni in cui questi sviluppava gli studi sul campo magnetico rotante.
Appena conseguita la laurea in ingegneria, si iscrisse alla facoltà di matematica dell'Università di Genova, ove si laureò in matematica pura nel 1889. Nello stesso anno fu chiamato alla Scuola navale superiore di Genova per preparare i giovani laureandi, avviati ai concorsi del genio navale, come incaricato dell'insegnamento di elettrotecnica; la materia era allora agli inizi e la sua elaborazione tecnica ancora frammentaria rispetto a corsi tradizionali dell'insegnamento superiore. Ebbe nel 1903 la qualifica di professore straordinario, e, nel 1911, quella di ordinario.
Il G. pubblicò in quegli anni un trattato di Elettrotecnica (I-II, Torino 1905-07), nonché diverse memorie su argomenti di elettromagnetismo, dai disturbi esercitati sulle bussole dai campi elettrici di bordo, agli effetti delle onde hertziane sulla magnetizzazione degli acciai. Collaborò alla pubblicazione degli Atti della Associazione elettrotecnica italiana, fondata dal Ferraris nel 1897, e di cui il G. fu socio fra i primi.
A partire dal 1910 fu incaricato dalla stessa Scuola navale dell'insegnamento del corso di idraulica e macchine idrauliche, che tenne sempre per incarico fino al 1922.
Durante questo periodo il G. pubblicò alcune memorie su argomenti di idraulica, fra le quali Il Contatore Venturi per liquidi per vapori e per gas, in L'Elettrotecnica, IV (1917), p. 366.
Presso la stessa Scuola il G. tenne anche, per periodi più brevi, corsi ufficiali di calcolo infinitesimale e di fisica tecnica. Direttore della Scuola navale superiore dal 1926, fu professore emerito dell'Università di Genova e fu collocato a riposo nel 1935 per raggiunti limiti di età.
Il G. morì a Rapallo il 9 marzo 1957.
Nel suo insegnamento il G. ricercò chiarezza espositiva e sostenne l'importanza delle esercitazioni, curò la strumentazione e l'apparecchiatura sperimentale, che raccolse e ordinò nel laboratorio di elettrotecnica, da lui fondato nel 1896. Fu uomo di ingegno estremamente versatile. Studiò economia e medicina; si laureò in giurisprudenza presso l'Università di Torino nel 1895. Appassionato studioso di testi classici, ebbe vasta cultura umanistica, filosofica, letteraria che ebbe modo di sviluppare e approfondire nella sua lunga e operosa vita.
Una ricca documentazione personale sulla vita e le opere del G. fu raccolta e ordinata dal prof. M. Merega, suo amico ed estimatore, direttore, in anni successivi, dell'Istituto di elettrotecnica dell'Università di Genova, sorto sulle basi dell'iniziale laboratorio. Successivamente il fondo fu trasmesso al prof. F. Saccomanno, ordinario di controlli automatici presso l'Università di Genova.
Fonti e Bibl.: Necr. in Ann. della Univ. di Genova… 1956-57, pp. 74 s.; in L'Elettrotecnica, XLIV (1957), pp. 691 s.; Genova, Regia Scuola navale superiore, Arch. del personale, Stato di servizio; Epistolario ed archivio personale, a cura di M. Merega, sub vocem; F.G. Tricomi, Matematici ital. del primo secolo dello Stato unitario, in Mem. della Acc. delle scienze di Torino, s. 4, I (1962), p. 57; M. Merega, L'Istituto di elettrotecnica 1932-1982, Genova 1983, ad ind.; A. Marcenaro - M.E. Tonizzi, Dalla R. Scuola superiore navale alla facoltà di ingegneria, Genova 1997, pp. 126, 181.