MAGATI, Cesare
Chirurgo, nato a Scandiano (Reggio) nel 1579, morto a Bologna nel 1647. Si laureò a Bologna nel 1597, compì il tirocinio pratico di chirurgia nell'ospedale di S. Maria della Consolazione a Roma. Nel 1612 fu chiamato alla cattedra di chirurgia di Ferrara; guarito da violenta malattia, rinunciò all'insegnamento e si ritirò in un convento di cappuccini col nome di padre Liberato da Scandiano.
Oltre due secoli prima di J. Lister, praticò l'occlusione della ferita con più strati di medicazione per evitare l'infezione dall'esterno; sostenne che la medicazione deve essere ripetuta raramente (De rara medicatione vulnerum, ecc., Venezia 1616) per non disturbare il processo naturale di cicatrizzazione; combatté il pregiudizio della velenosità delle ferite da arma da fuoco. Tra i suoi più violenti oppositori fu D. Sennert, contro il quale scrisse: Tractatus quo rara vulnerum medicatio defenditur contra Sennertum (Bologna 1637).
Bibl.: M. C., in P. Capparoni, Profili bio-bibliografici di medici e naturalisti celebri italiani (dal sec. XV al sec. XVIII), I, Roma 1925.