Uomo politico (Torino 1802 - Moncalieri 1888); intendente generale della Real casa e sovrintendente della lista civile, nell'ag. 1833 divenne segretario privato di Carlo Alberto e godette la piena fiducia del re, che il 3 apr. 1848 lo nominò senatore. Particolarmente notevoli furono nel 1847-48 i rapporti segreti che ebbe con i patrioti lombardi e i successivi negoziati con G. Casati per la fusione della Lombardia nel regno sardo. Dopo l'armistizio Salasco perdette ogni influenza; nel 1870-71 parlò in senato contro l'accettazione del plebiscito delle provincie romane e contro la legge delle guarentigie.