Viel, Cesare
Vièl, Cesare. – Artista (n. Chivasso 1964). Insegna all’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova. Nelle sue performance fa ricorso sia alla prosa e alla poesia sia al video e alla fotografia, e usa la parola facendola entrare in rapporto con una serie di ‘eventi’ dei quali è lui stesso il principale artefice. I suoi testi si inseriscono tra quelli di grandi poeti e narratori come Ingeborg Bachmann, Emily Dickinson, Virginia Woolf, Cesare Pavese, Dino Campana, Paul Auster. Nell’interazione tra parole scritte, suono e movimento V. crea un ritmo quasi ossessivo ma assolutamente armonico. Le sue performance sono sempre accompagnate dal suono delle parole e l’artista è sempre al centro dell’azione, mettendo in scena emozioni proprie e tentando di trasmetterne al pubblico le immagini, come in Lost in meditation (1999), presentata ad Artissima a Palazzo Nervi a Torino, in cui è sdraiato su una balla di fieno e il pubblico ascolta un suo racconto d’infanzia: attraverso il suono e l’equilibrio di parole e gesti V. ricostruisce un ricordo quasi dipingesse un quadro o scrivesse un libro. Nel corso degli anni Novanta il suo lavoro è stato esposto in varie gallerie e ha partecipato alla Biennale di Venezia (1999). Tra le installazioni e performance realizzate nei primi anni del 21° sec. si ricordano: To the lighthouse. Cesare Viel as Virginia Woolf, presentata al Teatro degli atti a Rimini (2004); Mi gioco fino in fondo, al Museo d’arte contemporanea di Villa Croce a Genova (2008); e Facciamo fluire via le nostre frasi alla Fondazione Pietro Rossini a Briosco (2011).