Cesena
Sono poche le menzioni della città della Romagna che si rinvengono nelle Istorie fiorentine. In particolare, M. ricorda le due maggiori esperienze signorili conosciute da C. tra il 14° e il 15° sec.: quella di Sinibaldo Ordelaffi (Istorie fiorentine I xxx) e il successivo governo dei Malatesta. Contro questi ultimi, papa Pio II intraprese un’azione militare per ricondurre la città sotto il dominio diretto della Chiesa, nonché per sventare il pericolo dell’espansione veneziana in Romagna (VII iv). Nel 1465, alla morte di Malatesta Novello Malatesta, C. venne incorporata nei domini ecclesiastici.
Essendo una terra pontificia, la città diventò una delle basi operative di Cesare Borgia, impegnato nella conquista della Romagna (M. ai Dieci, Imola, 23 ott. 1502, LCSG, 2° t., pp. 387-93; Il modo che tenne il duca Valentino, in SPM, p. 601, § 26). Proprio a C. trovò la morte Ramiro de Lorqua, il governatore borgiano della Romagna, fatto uccidere dallo stesso Cesare (M. ai Dieci, da C., 26 dic. 1502, LCSG, 2° t., pp. 519-21; cfr. Principe vii 28).
M. soggiornò nella città tra il 13 e il 26 dicembre 1502, nel corso della seconda missione presso il duca Valentino, nonché nei primi giorni di ottobre 1506, al seguito della spedizione organizzata da papa Giulio II contro Bologna. Nella città romagnola fu celebrato il concistoro che decretò l’interdetto contro i bolognesi (M. ai Dieci, Forlì, 9 ott. 1506, LCSG, 5° t., pp. 503-04). Nel 1527, durante la legazione presso Francesco Guicciardini, M. tornò a interessarsi di C., poiché essa rappresentava lo snodo di uno degli itinerari che potevano condurre le truppe imperiali verso la Toscana (cfr., per es., M. agli Otto di pratica, Bologna, 4 marzo 1527, LCSG, 7° t., pp. 202-04).
Bibliografia: Storia di Cesena, 2° vol., Il Medioevo, 2 tt., a cura di A. Vasina, Rimini 1983-1985, e 3° vol., La dominazione pontificia (secoli XVI-XVII-XVIII), a cura di A. Prosperi, Rimini 1989.