cesto
. In If XIII 142 0 anime che giunte / siete a veder lo strazio disonesto / c'ha le mie fronde sì da me disgiunte, / raccoglietele al piè del tristo cesto, significa " cespuglio ", " cespo ", ma forse anche " arbusto ", visto che i due poeti sono invitati a raccogliere le fronde ‛ ai piedi ' del tristo cesto. ‛ Cespuglio ', c., ‛ sterpi ', ‛ bronchi ' ‛ pruni ', sono sinonimi, coi quali D. designa nel c. XIII le piante che costituiscono la boscaglia in cui sono puniti suicidi e dilapidatori. Sterpi giganti, ad altezza d'uomo, se i dilapidatori, correndo tra essi, possono esserne graffiati. Efficace l'unione di c. all'aggettivo tristo (" sventurato ", Grabher, Sapegno), che per il suono ricorda gli aspri sterpi del v. 7, ed è perciò in armonia col linguaggio e lo stile di tutto il c. XIII.
Bibl. - U. Bosco, D. vicino, Caltanissetta-Roma 1966, 256 ss.