CETRIOLO (lat. scient. Cucumis sativus L.; fr. concombre; sp. pepino; ted. Gurke; ingl. cucumber)
Pianta annua della famiglia delle Cucurbitacee, irsuta, a fusti striscianti o rampanti, angolosi, muniti di cirri semplici e di foglie picciolate, lobate e quasi palmate, ruvide. I fiori sono monoici: i maschili riuniti a fascetti, i femminili solitarî od a paia sotto l'ascella delle foglie, privi di rudimenti staminali; le corolle sono giallo-dorate; i frutti oblunghi oscuramente trigoni, o cilindrici, di dimensioni variabili, ora lisci, ora bernoccoluti, sono o di colore verde-giallastro, o del tutto verdi, gialli o bianchi.
Il cetriolo pare sia originario dell'Asia tropicale, ma non è ben certo; attualmente viene coltivato in tutti i paesi temperati e caldi del globo. Per quanto non abbia molto valore nutritivo (0,78% di materie azotate, 0, 13% grassi, 2,85% idrati di carbonio secondo Alquier) si può dire che il cetriolo è entrato da tempi preistorici nell'alimentazione dell'uomo ed è pervenuto in Europa dall'Oriente.
Se ne trova menzione nella Bibbia e nelle opere di Columella e di Plinio. Anche in Italia il cetriolo è largamente coltivato e costituisce una parte notevole nell'alimentazione estiva della popolazione rurale. Preferisce terreno arenoso ben concimato, spesso irrigato ed esposto al sole; si semina in buche al principio di primavera su letto caldo. Vegeta bene tanto prostrato al suolo, quanto rampicante su sostegni di legno. I frutti vengono mangiati immaturi crudi, o si conservano sotto aceto o in salamoia.