CHALON-sur-Saône (A. T., 32-33-34)
Città della Francia orientale, capoluogo di circondario nel dipartimento di Sânet-Loire, con 31.500 abitanti (1926). Sorge sulla riva destra della Saône a 180 m. s. m., ed è attraversata dal Canale del Centro; è città ben fabbricata, con magnifici viali al posto delle antiche fortificazioni; il ponte S. Lorenzo unisce la città a un'isola formata dalla Saône e dalla Genise, nella quale si trova l'ospedale. È sede di sottoprefettura, di corte d'assise, di tribunale di prima istanza e di commercio, di camera di commercio; ha scuole primarie e secondarie, istituti ecclesiastici e una bella biblioteca.
È notevole centro industriale e commerciale. Posta nella fertile pianura della Saône, regione d'intensa produzione agricola, esporta in gran quantità grano, vino, bestiame e ortaggi, che sono coltivati negli estesi orti che circondano la città. Assai attiva è anche l'industria, con stabilimenti metallurgici, cantieri per la costruzione di battelli, fabbriche di prodotti chimici, concerie, distillerie, raffinerie di zucchero, vetrerie, fabbriche di cappelli di paglia, di guanti, sapone, ecc. I prodotti sono largamente esportati.
Chalon è servita dalla linea Parigi-Lione-Mediterraneo, da cui si staccano i tronchi: Chalon-Lons-le-Saunier, Chalon-Gray, ChalonCluny-Roanne; una piccola ferrovia la unisce a Mervans.
Monumenti. - L'antica cattedrale, costruita tra il sec. XII e il XV, ha l'abside e il coro di puro stile borgognone del sec. XIII, e un chiostro del sec. XIV. Nel quartiere della cattedrale, numerose case gotiche (secoli XIII e XIV). Dell'antico palazzo comunale rimane il beffroi, torre ottagonale dei secoli XIV-XV. Risalgono ai secoli XVII e XVIII il palazzo Montcoy, oggi sottoprefettura (1620), la chiesa di S. Pietro, antica abbazia benedettina ricostruita tra il 1692 e il 1713, ingrandita nel 1899-1900 con due alti campanili. Al museo una raccolta lapidaria, una collezione di monete merovinge e un busto di Luigi XVIII di Bosio. A 3 km. a E. di Chalon, l'antica abbazia di S. Marcello, fondata nel 577, e ricostruita in stile borgognone di transizione nel secolo XII-XIII, fu restaurata nel sec. XIX. (V. tav. CCXXXIX).
Bibl.: Courtépée e Béquillet, in Descr. gén. et part. de Bourgogne, précédée de l'abrégé hist. de cette province, voll. 6, Digione 1775; J. Chevrier, Chalon-sur-Saône pittoresque et démoli, parigi 1883; A. Perrault-Dabot, in L'art en Bourgogne, Parigi 1894; Congrès arch. de Mâcon, Caen e Parigi 1901; J. Martin, L'église cathédrale de Chalon-sur-Saône, in Mém. de la soc. d'histoire et d'arch. de Chalon-sur-Saône, IX, ii (1906); L. Hautecoeur, in La Bourgogne: l'Arch. (Richesses d'art de la France), Parigi 1927-1928; Congrès archéologique de Dijon (1928), Parigi 1930.
Storia. - Già ricordata da Cesare, e poi da altri scrittori, Cabillonum (o Cavilluno) era allora una città degli Edui. Convertita ben presto al cristianesimo, e sede di vescovado dal sec. IV, fece parte dapprima del regno burgundio, poi di quello merovingico. Col sec. X diviene centro della contea detta Chalonais o Chalonnais: i conti ereditarî cominciano con la fine del sec. IX, e continuana fino a Giovanni, che nel 1237 cede la contea a Ugo IV, duca di Borgogna, in cambio di altre signorie. Da allora il Chalonais fece parte del ducato di Borgogna, fino alla morte di Carlo il Temerario (1477) quando passò alla Corona di Francia.
Bibl.: L. Bazin, Les comtes héréditaires de Chalon-sur-Saône (880-1237), Parigi 1911; id., Hist. des évêques de Ch., voll. 3, I, Parigi 1914; L. Chaumont, Hist. de Ch., n. ed., Parigi 1915.