CHAMPAGNE
(Campania nei docc. medievali)
Regione del Nord-Est della Francia che costituisce attualmente l'unità amministrativa C.-Ardenne, comprendente i quattro dip. di Marne, Aube, Ardennes e Haute-Marne. I suoi confini non coincidono esattamente con quelli dell'epoca medievale, rispetto ai quali la C. è stata ridotta nella parte occidentale e ampliata a S-E, inglobando parte della Borgogna, nella regione di Langres; Provins invece fa parte oggi dell'Ile-de-France, mentre Château-Thierry è ora in Piccardia.Lungo le fertili valli dei suoi fiumi la C. venne popolata già in età preistorica e fu prospera fin dall'Antichità; spesso teatro di scontri sanguinosi, la regione è sempre stata allo stesso tempo territorio di transito e di traffico commerciale, che i conti di C. seppero adeguatamente sfruttare. La pianura, del resto, non presentava ostacoli alle comunicazioni via terra in direzione N-S e le strade romane che la attraversavano rimasero in uso anche durante il Medioevo.Nel sec. 6° Gregorio di Tours e Fredegario chiamavano Campania una vasta pianura che si estendeva da Laon a Sens e dalle foreste dell'Argonne e della C. 'umida' fino a quelle della Brie. Già nel corso del Medioevo i confini della regione subirono variazioni: per molto tempo, riflettendo l'antica divisione tra Gallia Belgica, a N, e Gallia Lugdunensis, a S, la zona settentrionale e quella meridionale furono nettamente distinte. Le città gallo-romane di Reims, Châlons-sur-Marne, Meaux e Troyes formarono presto quattro diocesi; a partire dall'epoca carolingia, Meaux e Troyes dipesero dall'arcivescovado di Sens, mentre Reims fu a capo di una potente provincia ecclesiastica i cui confini ricalcavano grosso modo quelli della Belgica Secunda; dall'arcivescovo di Reims dipendevano, oltre alla diocesi di Châlons-sur-Marne, tutti i vescovadi del Nord della Francia, da Senlis fino a Tournai. Reims e Châlons-sur-Marne restarono città vescovili, legate al destino degli ultimi Carolingi di Francia e poi della monarchia capetingia, mentre Troyes e Meaux vennero governate da conti laici e fecero parte della contea di C. dall'inizio del sec. 12° fino al 1284, data del matrimonio dell'ultima erede della contea, Giovanna di Navarra (1273-1305), con il re di Francia Filippo il Bello (1285-1314).La storia artistica della regione rispecchia sia la sua dualità d'origine sia l'apertura agli apporti esterni. Numerose sono le fonti che fanno luce sull'argomento, a cominciare dall'opera di Gregorio di Tours, nel sec. 6°, per arrivare a Incmaro, Flodoardo, Richerio, che vissero a Reims nei secc. 9°-10° e scrissero, tra l'altro, anche la storia della regione. Nel sec. 11° Anselmo di Saint-Remi parla della ricostruzione della sua abbazia a Reims nel corso della narrazione di un viaggio di papa Leone IX. Anche le cronache redatte nei monasteri e le lettere dei personaggi che risiedettero nella regione, come Bernardo di Chiaravalle e Alberico dell'abbazia di Trois-fontaines (Saint-Dizier), forniscono rilevanti dati storici. Fu per es. a Guglielmo, abate di Saint-Thierry, vicino Reims, che Bernardo indirizzò la sua famosa Apologia ad Guillelmum Abbatem, in cui attacca il lusso dei monasteri benedettini. Altre notizie si ricavano anche dagli atti dei conti di C. e dai documenti delle abbazie e dei capitoli delle cattedrali. Le mappe e le piante di città, soprattutto della fine del sec. 17°, costituiscono - insieme ai quadri, ai disegni e alle stampe del sec. 18° e degli inizi del 19° - preziose testimonianze per la ricostruzione di monumenti e di opere scomparse o trasformate dall'epoca della Rivoluzione.Fin dal sec. 6° si ebbe nella regione la fondazione di abbazie, favorita dal primo re merovingio Clodoveo (482 ca.-511), che aveva ricevuto il battesimo dal vescovo di Reims, Remigio. Saint-Thierry fu una delle prime fondazioni, mentre Hautvillers e Montier-en-Der datano al sec. 7°; a quest'epoca risalgono anche numerose fondazioni monastiche sorte in seguito al soggiorno di s. Colombano nella C., in particolare Orbais, Saint-Faron a Meaux e Jouarre. Le cripte di quest'ultima abbazia femminile, scoperte nel 1867, contengono i capitelli, in marmo dei Pirenei, e le tombe scolpite della badessa Teodechilde e del vescovo Agilberto, importanti testimonianze dell'arte del tempo. Capitelli merovingi si conservano anche in Saint-Remi a Reims e vestigia appartenenti forse alle primitive cattedrali sono state rinvenute nella stessa Reims e a Troyes. Scavi fortuiti nel sec. 19° e indagini archeologiche sistematiche degli ultimi trent'anni hanno accertato che sotto i Merovingi la regione era notevolmente popolata almeno in prossimità dei fiumi. Nei numerosi cimiteri venuti in luce si sono ritrovati sarcofagi in pietra calcarea e, più raramente, in gesso, nonché ceramiche, vetri, fibbie e borchie di cinture, armi e gioielli. Il Mus. Mun. di Châlons-sur-Marne raccoglie più di quattrocento di questi reperti. La necropoli più importante è senz'altro quella di Isle-Aumont, nell'alta valle della Senna, dove sono stati recuperati oltre seicento sarcofagi.A partire dall'incontro nella villa di Ponthion presso Vitry (754) fra papa Stefano III e Pipino il Breve (751-768), che precedette l'incoronazione di quest'ultimo in Saint-Denis, il destino della C. seguì le sorti della dinastia carolingia fino al suo declino. Carlomanno (768-771), fratello di Carlo Magno (768-814), fu seppellito nel 771 in Saint-Remi a Reims, trasformata in abbazia intorno a questa data dall'arcivescovo Tilpin e destinata in seguito ad accogliere anche le sepolture degli ultimi Carolingi di Francia. Nell'817 Ludovico il Pio (814-840) venne consacrato nella cattedrale di Reims e sotto il regno di Carlo il Calvo (843-877; imperatore dall'875) l'arcivescovo Incmaro svolse un ruolo spirituale e politico di primo piano.Mentre la C. meridionale fu oggetto di contesa tra diverse forze politiche, gli eventi artistici più significativi si svolsero nella parte settentrionale della regione, a Reims e nelle abbazie relativamente vicine di Saint-Basle a Verzy, Hautvillers e Orbais.Gli scavi eseguiti a Reims dopo la prima guerra mondiale hanno portato alla luce i resti della cattedrale costruita nel sec. 9° sotto gli arcivescovi Ebbone e Incmaro. Si tratta di un vasto edificio con abside a E, munito di Westwerk, che è stato paragonato alla celebre abbaziale di Centula/Saint-Riquier. Sempre nell'area dell'antica cattedrale sono stati rinvenuti frammenti di mosaici e di plutei, tombe e capitelli. A Saint-Remi oltre alle vestigia architettoniche sono stati ritrovati nel sepolcro del santo vescovo frammenti dei tessuti chi vi pose Incmaro nell'852: un sudario ricamato e uno sciamito in seta color porpora d'origine iranica o bizantina (Reims, Mus. Saint-Remi). Per l'arcivescovo Ebbone inoltre venne realizzato, nello scriptorium dell'abbazia di Hautvillers, un evangeliario (Epernay, Bibl. mun., 1); le sue miniature costituiscono il punto di riferimento per l'individuazione della scuola carolingia di Reims, alla cui produzione è stato attribuito un gruppo di manoscritti - che comprende tra l'altro il celebre Salterio di Utrecht (Bibl. der Rijksuniv., 32) - eseguiti nella stessa Reims oppure nei grandi monasteri della regione, così come una serie di avori. Rispetto alle opere della scuola di Carlo Magno, questa produzione si caratterizza per una notevole comprensione degli aspetti più remoti dell'arte tardoantica tradotta nel vibrare del disegno, nella leggerezza del tocco e dei toni, nel dinamismo delle figure, nell'illusionismo spaziale. Con questo stile, che dalla metà del sec. 9° esercitò una profonda influenza diffondendosi a Tours, forse a Saint-Denis e poi a Metz, vennero realizzate le opere più significative dell'epoca di Carlo il Calvo.Intorno all'880 le incursioni normanne raggiunsero le valli dell'Aisne e della Marna, ma risparmiarono Reims, come accadde anche con gli Ungari all'inizio del 10° secolo. La regione fu però fortemente colpita dalle lotte tra i fautori della dinastia robertiana e gli ultimi Carolingi e vide pertanto il sorgere di numerosi castelli, di cui si stanno riscoprendo le motte, i fossati e le fortificazioni in terra battuta. Nel contempo, nei centri abitati vennero rimesse in funzione le mura gallo-romane e intorno ai monasteri e ai loro borghi, come nel caso di Saint-Remi, ne furono erette di nuove.Sin dalla fine del sec. 10° tuttavia si manifestarono i segni di una rinascita. Nel 976 l'arcivescovo Adalberone fece eseguire importanti lavori nella cattedrale di Reims; quella di Troyes venne ampliata a partire dal 980 e alla facciata venne anteposta una torre-portico conservatasi fino al 16° secolo. Questo tipo di torre - adottato anche nell'Ile-de-France, per es. in Saint-Germain-des-Prés a Parigi - conobbe grande diffusione intorno all'anno Mille; altri esempi nella C. sono documentabili per es. nella cattedrale e abbazia di Saint-Pierre-aux-Monts a Châlons-sur-Marne e nell'abbazia di Saint-Thierry. Anche la chiesa abbaziale di Montier-en-Der ebbe, per opera dell'abate Adson (960-992), una ricostruzione nel sec. 10°, di cui resta il livello delle grandi arcate.Con il sec. 11° si affermò la prima arte romanica. Alla prima metà del secolo appartengono due grandi imprese architettoniche: le parti alte della navata di Montier-en-Der e la navata e il transetto di Saint-Remi a Reims. Si tratta di costruzioni a tre piani, con tribuna originariamente a copertura lignea e precedute da un atrio. Le tribune laterali costituivano un elemento fortemente innovativo, così come il grande transetto con navatelle di Saint-Remi. Le chiese rurali, con navate a due piani coperte a tetto, absidi voltate e testate a terminazione rettilinea, sorsero in gran numero e conservarono più a lungo le tradizioni carolinge non differenziandosi in sostanza dalle loro consimili della Piccardia.Il moltiplicarsi delle chiese nei secc. 11° e 12° coincise, nella regione, con uno sviluppo demografico ed economico senza precedenti. Borghi si formarono intorno alle abbazie e ai castelli e presso questi ultimi i signori istituirono collegiate di canonici, come i conti di C. fecero a Troyes, Provins, Epernay, Sézanne, Vertus, Bar-sur-Aube. I vescovi e i conti, rispettivamente a Settentrione e a Meridione, fondarono villaggi nelle zone boschive orientali e occidentali. Anche il rinnovamento monastico contribuì alla trasformazione del paese: Roberto di Molesme, fondatore di Cîteaux, era originario della C. e i Cistercensi svolsero un ruolo importante nell'opera di dissodamento e di sfruttamento razionale delle risorse del territorio. Nel 1115 s. Bernardo fondò nella C. l'abbazia di Clairvaux e in seguito Troisfontaines. Quest'ultima irradiò la sua influenza nelle foreste orientali, mentre la prima, che agli inizi del sec. 13° possedeva almeno otto forge, utilizzò proficuamente i boschi e i giacimenti minerari ai confini della Borgogna; le fondazioni di Fontevraud e Grandmont furono invece attive nelle diocesi di Troyes e di Meaux. Nelle Ardenne l'abate Oddone di Saint-Remi fondò la certosa di Mont-Dieu.Considerevole fu anche la crescita urbana. Troyes, dal sec. 11° al 13°, quadruplicò la propria superficie e pertanto furono edificate quattro cinte murarie successive. Le mura di Provins, che in origine avevano un perimetro di m. 950, raggiunsero all'inizio del Duecento m. 2500, senza inglobare il borgo di Saint-Ayoul, esteso ai piedi della città, la quale, compresi i sobborghi, formava allora un agglomerato di undicimila abitanti. A Reims la cinta gallo-romana del Basso Impero racchiudeva la città vescovile e il quartiere borghese dei mercanti intorno all'antico foro, mentre gli artigiani vivevano al di fuori delle mura, a S della città, presso Saint-Remi. Alla fine del sec. 12° l'arcivescovo Guglielmo Biancamano progettò di riunire i due poli della città all'interno di una grande cinta muraria, che venne però ultimata solo alla metà del sec. 14°, sotto la minaccia dell'aggressione inglese.La crescita urbana fu legata allo sviluppo economico. Le fiere istituite dai conti di C. nel sec. 12°, che si susseguivano durante quasi tutto l'anno a Troyes, Provins, Lagny e Bar-sur-Aube, costituivano punti d'incontro internazionali, dove mercanti italiani, provenzali e della Linguadoca si rifornivano dei prodotti del Nord della Francia, della Fiandra e delle Isole Britanniche. Nel sec. 13° le fiere si trasformarono in piazze finanziarie, frequentate soprattutto da italiani e tedeschi, e decaddero soltanto alla metà del sec. 14°, con l'inizio della guerra dei Cento anni.Per spiegare le affinità architettoniche che accomunano le cattedrali di Losanna e di Canterbury, Bony (1957-1958) ha evidenziato l'esistenza di una corrente artistica degli esordi dell'arte gotica che sembra essersi propagata lungo la strada che collegava l'Italia al mare del Nord e alla Gran Bretagna passando per la Champagne. Opere d'arte del sec. 12° come la vetrata della Crocifissione nella cattedrale di Châlons-surMarne e le placche smaltate del Trésor de la Cathédrale a Troyes rivelano anche evidenti contatti tra la C. e i paesi mosani. Le fiere della C. diedero impulso anche all'artigianato, come dimostrano la lavorazione del cuoio a Troyes (che all'inizio del sec. 14° contava ca. cinquecento calzolai), la produzione dei tessuti di lana a Provins e a Châlons-sur-Marne (dove alla fine del Duecento esistevano tremiladuecento telai) e quella della tela a Reims, i cui manufatti venivano esportati su navi genovesi fino in Medio Oriente. Questa vivacità di rapporti internazionali può forse spiegare il precoce insediamento nella C. degli Ordini mendicanti: il primo convento di Clarisse della Francia venne fondato nel 1219 a Reims, dove negli stessi anni si insediarono anche i Domenicani.L'importanza acquistata dalle città indusse i conti di C. e i vescovi a innalzarvi i loro palazzi, di cui restano testimonianze e vestigia a Troyes e a Provins; a Reims la cappella del sec. 13° e la grande sala del 15° del palazzo del Tau ricordano il fasto dei potenti arcivescovi della città, grandi signori ecclesiastici che avevano il compito di incoronare i re di Francia. A Troyes si conservano case e tracciati viari medievali, ma è soprattutto Provins che ha mantenuto nella zona alta l'aspetto di una città medievale, dominata dalla torre comitale e dalla chiesa di Saint-Quiriace, circondata da mura e punteggiata da case con ampie cantine a volta, recinti e orti.In questo ambiente così attivo l'arte gotica apparve assai precocemente, fin dalla metà del sec. 12°, come attestano esempi straordinari quali il coro di Saint-Remi a Reims, l'abbaziale di Orbais, il Saint-Quiriace a Provins, il piano inferiore del coro della cattedrale di Saint-Etienne a Meaux, Notre-Dame-en-Vaux a Châlons-sur-Marne e il suo chiostro con statue-colonna, recentemente restaurato. Nell'architettura gli influssi del Nord e della Piccardia si fondono con quelli dell'Ile-de-France; così a Reims il Saint-Remi associa una pianta derivata da quella di Saint-Denis a Parigi a strutture a doppio muro, caratteristiche del mondo anglonormanno e della Piccardia. Portali con statue-colonna, sul modello di quelli della cattedrale di Chartres, si conservano, in stato frammentario, a Châlons-sur-Marne, Provins e Nesle-la-Reposte. I manoscritti provenienti dalle abbazie di Clairvaux (ora a Troyes, Bibl. Mun.) e di Saint-Thierry (ora a Reims, Bibl. Mun.) mostrano nelle miniature le stesse correnti stilistiche; le vetrate del sec. 12° in Saint-Remi rivelano contatti sia con l'Inghilterra sia con i paesi renani.Nel Duecento si intensificò l'influsso dell'arte del domaine royal: la cattedrale di Reims s'ispira a quella di Chartres e la cattedrale di Troyes all'abbaziale di Saint-Denis, senza per questo escludere una componente originale e innovativa altrettanto evidente. La scultura antichizzante di Reims attinge alle fonti gallo-romane e carolinge locali e presenta affinità con l'opera dei grandi orafi mosani; le vetrate degli inizi del sec. 13° a Baye e a Orbais traducono in pittura con grande eleganza la stessa ispirazione. Il Saint-Nicaise a Reims, opera dell'architetto Hugues Libergier, così come le cattedrali di Reims, Châlons-sur-Marne, Meaux e Troyes furono edifici importanti per l'affermazione del Gotico rayonnant, attraverso i quali le forme francesi in campo architettonico e scultoreo penetrarono sia in Lorena, in Alsazia e nei paesi germanici sia in Fiandra e in Scandinavia. Negli anni sessanta del Duecento Saint-Urbain a Troyes, fondazione di papa Urbano IV (1261-1264), annuncia nella struttura architettonica e nelle vetrate i caratteri più innovativi dell'arte del 14° secolo. Monumenti meno conosciuti e di minori dimensioni, come il priorato cluniacense di Margerie, la chiesa di Saint-Amand-sur-Fion, l'abbaziale di Essômes, confermano il ruolo di primo piano della C. nell'arte francese del 13° secolo.Alla metà del sec. 14° la regione fu direttamente minacciata dalla guerra dei Cento anni. I cantieri nelle cattedrali di Meaux e di Troyes vennero di fatto interrotti e i lavori poterono essere ripresi solo dopo la fine delle ostilità, nella seconda metà del 15° secolo. Lo stile flamboyant si manifestò quasi contemporaneamente a Reims, a Notre-Dame de l'Epine, presso Châlons-sur-Marne, e nelle zone occidentali della cattedrale di Troyes. A Reims venne ristrutturata, in seguito all'incendio delle coperture, la parte alta del transetto della cattedrale; venne aggiunta al braccio sud del transetto di Saint-Remi una facciata con ricca decorazione plastica e si costruì il coro di Saint-Jacques. A Châlons-sur-Marne gli interventi furono più numerosi e le chiese si adornarono di magnifiche vetrate, ma fu soprattutto a Troyes e nei villaggi limitrofi che si dispiegò un'intensa attività artistica così in architettura come in scultura e pittura, con particolare riguardo alla pittura su vetro: venne infatti ultimata la cattedrale e furono costruiti o ricostruiti Saint-Nizier, Sainte-Madeleine, Saint-Remi, Saint-Jean-au-Marché e Saint-Nicolas. Nei borghi di Pont-Sainte-Marie, Saint-André-les-Vergers, Sainte-Savine e Ponsot si riedificarono le chiese, mentre se ne costruirono altre, ex novo, anche a Sézanne, Bar-sur-Seine e Chaumont.
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