CHAMPAGNY, Jean-Baptiste Nompère de, duca di Cadore
Uomo di stato e diplomatico francese. Nacque a Roanne il 4 agosto 1756, entrò nel 1774 nella marina da guerra e nel 1789 fu nominato dalla nobiltà del Forez deputato agli Stati generali. Nel 1793 e nel 1794 fu perseguitato e tenuto a lungo in prigione, ma dopo il colpo di stato del 18 brumaio il primo console lo collocò nella sezione del Consiglio di stato per la marina. Nel 1801 fu inviato ambasciatore alla corte di Vienna e nel 1804 nominato ministro dell'Interno. Gradito a Napoleone che nel 1808 lo nominò ministro degli Esteri al posto di Talleyrand, fu lo strumento degl'intrighi con cui Napoleone indusse Carlo IV di Spagna ad abdicare in favore dello stesso imperatore dei Francesi, e l'interprete delle pretese di Napoleone di fronte al pontefice Pio VII, soprattutto circa l'estensione del blocco continentale al patrimonio di S. Pietro. Nel 1809 Ch. accompagnò l'imperatore durante la campagna d'Austria e lo coadiuvò in tutte le laboriose trattative di pace, nonché nei preliminari che dovevano condurre al matrimonio di Napoleone con l'arciduchessa d'Austria Maria Luisa. Fu nominato allora duca di Cadore ma, non avendo compreso i disegni di Napoleone nell'Europa orientale che dovevano condurre alla rottura con lo zar Alessandro, fu privato del portafoglio degli Esteri il 16 aprile 1811. Fu però nominato intendente generale dei beni della Corona e, nell'aprile 1813, senatore. Dopo la catastrofe del 1814 accettò la Restaurazione, dalla quale fu innalzato alla dignità di Pari di Francia; ma essendo stato incluso il 2 giugno 1815 nella nuova Camera dei Pari costituita da Napoleone durante i Cento giorni, ne fu escluso al ritorno di Luigi XVIII. Questi per altro nel 1819 lo rinominò Pari di Francia, carica che lo Ch. mantenne fino alla morte, avvenuta a Parigi il 3 luglio 1834.