channeling
<čä'nliṅ> s. ingl., usato in it. al masch. – Nel contesto della corrente New age, il c. è la forma in cui è stato riproposto il fenomeno un tempo noto come spiritismo. Perché ci sia c. – ci spiegano i suoi sostenitori – sono necessari tre elementi: un canale o medium, un’entità che non fa parte della nostra realtà terrestre che comunica con il canale, e un messaggio. Queste tre caratteristiche sono tipiche anche dello spiritismo classico, rispetto al quale il c. presenta però varie differenze. Nello spiritismo classico le entità si ritengono essere quasi sempre umani defunti, mentre nel c. i messaggi si considerano provenienti da una grande varietà di fonti. Può trattarsi certo di defunti, ma anche di angeli, extraterrestri, entità soprannaturali di varia natura e perfino animali o forme dell’inconscio collettivo esplicitamente presentate come tali. Mentre la chiave della mentalità spiritista è il desiderio di una prova che attesti il permanere dell’identità personale dopo la morte, per il c. le cose sono più complicate e dopo la morte l’identità umana può andare a far parte di entità multipersonali o dissolversi in un oceano panteistico. E mentre lo spiritismo classico raramente s’interroga sulla natura del fenomeno – che siano i nostri defunti a comunicare ancora con noi è dato più o meno per scontato –, tipica del c. è la continua rimessa in questione delle sue premesse, molto spesso con esplicito riferimento alla psicologia del profondo di Carl Gustav Jung (1875-1961). Il moderno c. emerge nel clima del nascente New age negli anni Sessanta del 20° secolo contemporaneamente negli Stati Uniti con il canale Jane Roberts (1929-1984), che trasmette i lunghissimi messaggi dell’entità Seth, e in Gran Bretagna con la comunità di Findhorn – per molti il luogo stesso di nascita del fenomeno New age – i cui fondatori trasmettono messaggi di angeli, spiriti della natura e fate. Il c. diventa un fenomeno di fama internazionale negli anni Ottanta grazie all’attrice statunitense Shirley MacLaine, che ne diffonde la conoscenza attraverso numerosi libri e trasmissioni televisive. Benché i rapporti fra le due siano destinati a guastarsi in seguito, la MacLaine per anni propaganda J.Z. Knight – pseudonimo di Judith Darlene Hampton, nata nel 1946 – che dal 1977 trasmette i messaggi di Ramtha, un guerriero vecchio 35.000 anni, che durante la sua incarnazione nell'antica Atlantide si è messo in luce per le sue conquiste militari ma ha pure sperimentato l’illuminazione, seguita poco dopo dall’ascensione a un livello più alto di realtà. Se la Scuola di illuminazione Ramtha fondata dalla Knight oggi si presenta come un vero e proprio nuovo movimento religioso, molti considerano il frutto più importante del c. il complesso nuovo Vangelo Un corso in miracoli, 'ricevuto' da Helen Schucman (1909-1981), una psicologa di origine ebraica ma atea quanto alle convinzioni religiose, in forza al Dipartimento di psichiatria del Presbyterian hospital, un’articolazione della prestigiosa Columbia university di New York. Nel 1965 sente una voce che continua a ripeterle: «Questo è un corso in miracoli. Per favore prendi appunti». Dopo avere tentato di ignorare la voce, la psicologa si rivolge al suo diretto superiore accademico, il professor Bill Thetford (1922-1988), insieme al quale pubblicherà nel 1975 il testo, considerato oggi un classico della spiritualità del 20° secolo. Nel 21° secolo alcuni fra i canali più autorevoli – tra cui Barbara Marciniak – sono stati coinvolti nella crisi del New age e nel passaggio al fenomeno successivo, chiamato in Europa Next age, nel corso del quale hanno abbandonato le promesse di un’imminente Età dell’oro per laTerra e hanno evocato la tematica di uno scontro tra extraterrestri benevoli (i Pleiadiani) e malevoli (i Rettiliani), che fa a sua volta da sfondo a una visione meno ottimistica in cui l’entrata in uno stato di consapevolezza superiore non è automatica né per tutti, ma è il risultato di un faticoso lavoro individuale.