chapter 11
Procedura d’insolvenza, prevista dall’ordinamento statunitense, finalizzata alla riorganizzazione aziendale. Si differenzia dal c. 7, che è invece una procedura diretta alla liquidazione. Può essere richiesta dal debitore, o da un creditore, senza che vi sia stata omissione di un pagamento dovuto o violazione dei covenants («clausole accessorie»; ➔ clausola). I diritti dei creditori sull’attivo vengono congelati senza limite di tempo, in modo che nessuno possa prenderne possesso e liquidarlo.
Il c. 11 stabilisce che il debitore proponga un piano di riorganizzazione entro 3 mesi, salvo che il giudice conceda un’estensione. Il debitore può continuare a gestire l’azienda sotto il controllo della corte, ma i creditori hanno la possibilità di chiedere – e spesso ottengono – un cambiamento della dirigenza. I creditori, che sono in genere raggruppati in classi a seconda delle garanzie e delle priorità, possono accettare o respingere il piano. Un giudice coordina i lavori dei comitati, in rappresentanza delle varie classi, i quali determinano un piano di azione finalizzato a ridurre i debiti dell’azienda. La riorganizzazione è approvata se ottiene il voto favorevole delle previste maggioranze all’interno di ciascuna classe; è comunque possibile che la corte confermi un piano che era stato rifiutato dai creditori, se lo ritiene equo. Alternativamente, la corte può convertire il c. 11 in un c. 7 e avviare la liquidazione. Nella procedura del c. 11 non è garantito il rispetto della absolute priority rule, cioè la priorità dei diritti dei creditori, in base alla quale si rimborsano prima i creditori garantiti, quindi i dipendenti, i fornitori e gli altri creditori.
Le procedure di insolvenza dovrebbero riuscire a salvaguardare le aziende quando sono in grado di generare utili, tutelando però, al tempo stesso, i diritti dei creditori, in modo che questi prestino a tassi inferiori alle aziende che godono di buona salute. In passato si riteneva che il c. 11 raggiungesse il primo obiettivo, ma non riuscisse ad assicurare il secondo; studi successivi hanno mostrato invece che il tasso di recupero per i creditori è superiore a quello del chapter 7.