CHARKOV (in ucraino Charkiv; A. T., 71-72)
Città capoluogo del dipartimento omonimo, è stata capitale dell'Ucraina prima di Kiev. È situata a 50° N. e 36°14′ E. a 150 m. s. m., alla confluenza del Charkov nella Lopau (bacino del Donec), e si estende su ambedue le rive dei due piccoli fiumi. Nel 1926 contava 417.342 ab. (38,5% Ucraini; 34,5% Grandi Russi; 20,8% Ebrei; 1,7% Polacchi; 4,4% di altre nazionalità); la sua popolazione è dalla metà del secolo scorso in rapidissimo aumento (nel 1856, 30.600 ab.), e questo è anche continuato negli ultimi anni (nel 1920, 285.210 ab.). Charkov è un notevolissimo centro intellettuale: dal 1803 è sede di un'università, che comprende al presente numerosi istituti; oltre i quali, tra gl'istituti scientifici, meritano di essere ricordati l'Istituto panucraino del lavoro e l'Istituto marxista ucraino. La città possiede inoltre un osservatorio astronomico, alcuni musei (tra cui il Museo Skovoroda, uno dei più importanti dell'Ucraina, il Museo di arte ucraina, il Museo sociale panucraino, ecc.), la Biblioteca centrale Korolenko, e la biblioteca scientifico-tecnica del Consiglio superiore dell'Economia Nazionale, istituti di educazione sociale, opere di previdenza sociale, teatri. ecc.
Charkov è il più importante centro economico dell'Ucraina. Molto le giova la vicinanza al bacino carbonifero del Donez, e ai giacimenti di ferro di Krivoj Rog, nonché alla fertile zona del cernozem. Conta numerose fabbriche (una fabbrica di macchine da cucire, una di macchine agricole, una di locomotive, un'officina elettrotecnica, ecc.), e vi hanno sede organizzazioni per l'industria e il commercio. È altresì un importante centro commerciale (vi si tengono fiere annuali di grandissima importanza). È nodo stradale e ferroviario; vi s'incrociano le vie dal centro della Russia al Mar Nero (ferr. Mosca-Sebastopoli) e quelle che mettono in comunicazione il bacino del Donez con la Russia occidentale e i porti del Baltico.
Storia. - Nel 1653 era centro amministrativo e militare di confine; nel 1662 venne fortificata contro i Tartari di Crimea. Nonostante la sua vita agitata, dalla fine del sec. XVII rapidamente si popola e si ingrandisce, diventando ben presto la città distrettuale dell'armata cosacca di Čerkassk. Dopo il 1765 Ch. è la città principale del governatorato Slobodo-ucraino, detto di Charkov dopo il 1836.
Bibl.: Rossija, Polnoe geografičeskoe opisanie naèego otečestvo (La Russia, Descrizione geografica completa della nostra patria) a cura di V. P. Semenov, VII, Pietroburgo 1903.
Dipartimento di Charkov. - Il dipartimento di Charkov ha una superficie di 16.058 kmq. e una popolazione di 1.603.623 ab. (dicembre del 1926). Appartiene ai bacini del Don e del Dnepr ed è costituito da una pianura uniforme inclinata, nella parte occidentale, verso SO. e, nella parte orientale, verso E. I terreni (per la maggior parte del Cretacico e del Terziario) sono coperti da uno strato assai spesso di terre nere; ma in vicinanza dei corsi d'acqua sono frequenti i terreni sabbiosi e argillosi. Il clima ha carattere continentale con inverni rigidi ed estati calde; le precipitazioni atmosferiche sono poco abbondanti. Attraversano il dipartimento alcuni affluenti del Dnepr, ma il maggior corso d'acqua è il Donez (il cui corso superiore appartiene al dipartimento) che raccoglie numerosi affluenti. Il diboscamento ha distrutto quasi per intero le antiche foreste, sicché attualmente vi è deficienza di legname. Molto importante è l'agricoltura (cereali, tabacco, barbabietola da zucchero, canapa ecc.); curati sono gli ortaggi e si coltivano anche piante da frutta. I pascoli si sviluppano in vicinanza dei corsi d'acqua ed è diffuso l'allevamento degli animali domestici (cavalli, bovini ecc.); si alleva anche il pollame e il baco da seta. L'industria, assai meno importante, si occupa soprattutto della trasformazione di prodotti agricoli. Le vie di comunicazione comprendono le numerose linee ferroviarie che si dipartono da Charkov congiungendola a Mosca, Odessa, Kiev, Rostov, Zarizin. Le vie d'acqua hanno scarso sviluppo.