Scrittore e magistrato (Digione 1709 - Parigi 1777), presidente del Parlamento di Borgogna, noto quindi come "Président de Brosses". Si dilettò di studî storici (Histoire de la République romaine dans le cours du VIIe siècle, 1777, ricostruzione delle Historiae di Sallustio), antiquarî (Lettres sur l'état actuel de la ville souterraine d'Herculée, 1750) e di filosofia del linguaggio (Traité de la formation méchanique des langues, 1765). Ma più noto è per il suo Du culte des dieux fétiches (1760), uno dei primi saggi comparativi di storia delle religioni, e soprattutto per le Lettres historiques et critiques sur l'Italie, pubbl. post. in 3 voll. (1799), poi in 2 voll. (1836) col titolo L'Italie il y a cent ans ou Lettres ecrites d'Italie à quelques amis, en 1739 et 1740, nelle quali, osservatore acuto, riesce a dare uno dei quadri più spregiudicati e vivaci della società italiana, e in specie romana, nel sec. 18º, fornendo fra l'altro interessanti notizie sulla vita musicale e teatrale.